Sindaco Leonforte, “niente acqua dai nostri pozzi per Enna e altri Comuni”
Leonforte - 12/10/2024
“Nessun quantitativo di acqua verrà prelevato dai nostri pozzi”. Lo afferma il sindaco di Leonforte, Piero Livolsi, che interviene in merito a quanto riferito nei giorni scorsi al termine dell’incontro in prefettura tra il rappresentante di Governo ed una delegazione del Comitato Senza Acqua Enna per cui, per tamponare l’emergenza idrica ad Enna, si sarebbe fatto ricorso a delle fonti di Leonforte.
L’incontro con la Cabina di regia
Il sindaco di Leonforte, nel dettaglio, svela i contenuti dell’incontro avuto con la Cabina di regia per l’emergenza idrica in merito alla fonte idrica che dovrebbe aiutare i Comuni in difficoltà. In sostanza si tratta di acqua, usata per l’agricoltura, che andrebbe poi immessa nella rete dopo la realizzazione di un potalizzatore.
L’acqua per Enna e gli altri Comuni sofferenti
“Nei giorni scorsi ho partecipato – dice il sindaco di Leonforte – alla Cabina di Regia Regionale per l’emergenza idrica, nella quale si è discusso della possibilità di recuperare l’acqua che sgorga dalla Granfonte, (che di solito utilizza il consorzio per uso irriguo), per immetterla nella diga Nicoletti, parliamo di circa 20 litri/secondo, che grazie alla realizzazione di una nuova condotta, sarebbero convogliati nella diga e da lì grazie alla istallazione di un potabilizzatore l’acqua andrebbero a Enna o ad altri comuni che ne possano avere di bisogno”.
Lavori ancora da avviare
Il sindaco di Leonforte precisa che servirà ancora del tempo per questa ipotesi. “Tutto è ancora in itinere tenuto conto che i lavori – dice Livolsi – per realizzare la condotta a valle della Granfonte e l’installazione del potabilizzatore devono essere ancora avviati dalla Regione. Quindi invito tutti alla calma e razionalità (e soprattutto ad astenersi da valutazioni quanto meno politicamente fantasiose) perché noi partecipiamo attivamente a tutte le riunioni relative all’emergenza idrica a garanzia delle nostre risorse e a difesa dei diritti della nostra collettività”.