L’avvocato Gabriele Cantaro, legale della Diocesi di Piazza Armerina, interviene in merito alla protesta del Comitato “Non accetto prediche da chi copre un abuso” inscenata ieri sera in occasione della dedicazione della Chiesa di Santa Lucia.
“A titolo personale mi permetto – dice l’avvocato Gabriele Cantaro – di osservare che ognuno è libero di protestare, ma che la protesta dovrebbe avvenire nel rispetto delle regole che impongono il rispetto della celebrazione di riti sacri e del sentimento religioso dei fedeli che vi partecipano”.
L’ingresso nella chiesa di Santa Lucia è stato regolamentato attraverso la distribuzione di pass. Una modalità che ha suscitato perplessità. “La regolamentazione dell’accesso alla celebrazione effettuato in tale occasione è stato dunque dettato dalla necessità di proteggere la partecipazione ed il raccoglimento dei fedeli presenti” aggiunge l’avvocato Gabriele Cantaro.
Il legale della Diocesi di Piazza Armerina ha anche fatto cenno alle precedenti manifestazioni del Comitato che prende di mira il vescovo, Rosario Gisana, in merito alla vicenda giudiziaria su don Giuseppe Rugolo, condannato nei mesi scorsi a 4 anni e mezzo per violenza sessuale. In particolare, il Comitato, composto anche da laici, contesta il silenzio del vescovo sulla questione.
“Già nelle settimane precedenti – dice il legale della Diocesi di Piazza Armerina – la celebrazione della messa è stata turbata dalle stesse persone ed in nome della stessa protesta, incuranti del fatto che tale forma di ricerca di una ribalta mediatica riveste carattere di illiceità. Ciò che desta perplessità è il senso di ostentata impunità che queste persone di fronte ad un illecito penale peraltro procedibile d’ufficio”.
Lo stesso legale sostiene che queste manifestazioni non coinvolgono la vasta comunità religiosa. “Detto questo mi preme precisare – spiega l’avvocato Gabriele Cantaro – che le richieste avanzate dal gruppo non rispecchiano né il volere né i sentimenti di una comunità religiosa, a nome della quale pretenderebbero di parlare, che si è invece raccolta attorno al proprio Vescovo, ringraziandolo per il suo impegno nel contribuire alla realizzazione della nuova chiesa di Santa Lucia”.
“In merito alla vicenda processuale – dice Cantaro – che è a monte della protesta, si osserva che la valutazione in sede canonica dei fatti oggetto della condanna del sacerdote, hanno comunque il loro corso, sul cui andamento non posso riferire ma che certamente non connota inazione o tolleranza da parte del Vescovo”