Troina

Giachino, “quote idriche da Ancipa, no alla Dad, acqua torni pubblica”

I Comuni Ancipa dipendenti riceveranno delle quote d’acqua dallo stesso invaso quando questo smetterà di servire tutte le comunità che fino ad ora sono approvvigionate. Lo ha riferito il sindaco di Troina, Alfio Giachino, in un suo accorato intervento sulla sua pagina social, spiegando cosa accadrà nelle prossime settimane quando, in assenza di piogge, l’invaso si esaurirà, come, del resto indicato dalla Cabina di Regia che ha fissato nel 20 novembre la deadline.

La questione Ancipa

“E’ stata accolta dalle autorità competenti (l’Autorità di bacino e la Cabina di regia per l’emergenza idrica ndr) – dice il sindaco di Troina – la proposta che sin dall’inizio noi abbiamo messo in campo: riservare delle quote idriche dell’Ancipa per i comuni ad esso dipendenti. L’invaso dell’Ancipa si sta esaurendo, tra l’altro oltre a non piovere in queste settimane sono aumentate anche le temperature medie e quindi nel momento in cui la diga dell’Ancipa andrà a esaurirsi saranno riservate delle quote di acqua ai cosiddetti comuni Ancipa dipendenti”.

Turnazione “incivile”

Per il sindaco, si tratta di una notizia positiva ma la situazione attuale è drammatica. “La distribuzione ogni sette giorni non è da paese civile, tra l’altro l’acqua, nel giorno dell’approvvigionamento, non arriva in maniera continuativa, spesso solo per qualche ora e la notte”.

“Coi silos è un salto nel passato”

E poi c’è la questione dei silos, in caso di emergenza, su cui Giachino storce il naso. “Noi abbiamo sistemato – riferisce il sindaco di Troina – i silos tempo addietro per una questione precauzionale ma è assolutamente impensabile di vedere i cittadini in fila con i bidoni come accadeva ai tempi della Guerra . Significherebbe fare un salto nel passato”

“Per fronteggiare l’emergenza, abbiamo deciso di riversare nei serbatoi comunale l’acqua delle autobotti dell’acqua ma ribadisco che quest’acqua non può essere assolutamente pagata due volte dai cittadini, su questo non c’è ombra di dubbio”.

Ipotesi Dad nelle scuole, no del sindaco

Nelle ore scorse, si è discusso, soprattutto ad Enna, dell’ipotesi avanzata da alcuni dirigenti di avviare la Didattica a distanza per frenare una possibile emergenza sanitaria a causa della mancanza d’acqua. Alcune scuole, stando al racconto dei genitori, hanno bagni in condizioni pessime. Giachino, però, ritiene impraticabile questa strada.

“In merito alla situazione delle scuole, dico che non è assolutamente in campo l’ipotesi – dice Giachino – di fare didattica a distanza. Chiaramente le scuole, come tutte le utenti, hanno problemi di approvvigionamento ma noi abbiamo aumentato i serbatoi negli istituti scolastici in maniera tale da poter consentire la didattica in presenza. Anzi, stiamo programmando di avviare tra il 20 e il 21 ottobre, la refezione scolastica”.

“Io mi auguro di chiudere la scuola qui e là per la neve che sarebbe una vera e propria manna dal cielo in questo momento” aggiunge Giachino.

Giachino, “acqua torni pubblica”

L’ultima parte il sindaco l’ha dedicata alla gestione del servizio idrico. “Il sistema della gestione delle acque – ha detto Giachino – in Sicilia è fallimentare così come nelle nostre zone: questo nasce da una questione privatistica dell’acqua, l’acqua è pubblica s Passato questo periodo di crisi, bisognerà lavorare per una reale gestione pubblica di un bene essenziale”

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Redazione
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