La crisi idrica sta mostrando altre criticità che stanno interessando le scuole. Come emerso dalle testimonianze di alcuni genitori ennesi, la condizione di alcuni istituti sta diventando insostenibile, in particolare, a tenere banco, sono i bagni, per nulla puliti, in alcuni edifici.
“Mio figlio mi ha raccontato di un bambino – racconta una mamma a ViviEnna – urinare per terra perché i servizi erano talmente sudici e puzzolenti che non era possibile usarli”.
Una condizione che comincia ad essere allarmante, di cui sono perfettamente consci i dirigenti scolastici, alcuni dei quali stanno meditando di adottare la famosa Das, la didattica a distanza, usata nel difficile e drammatico periodo della pandemia proprio per garantire il diritto allo studio in concomitanza di una grave emergenza sanitaria. La città non è in quella condizione solo che si sta cominciando a pianificare dei piani B se le condizioni igieniche diventassero ingestibili.
Eppure, le scuole, come gli ospedali, le carceri e le Rsa, sono tra i siti sensibili, quelli, insomma, a cui l’acqua non andrebbe razionata, evidentemente, però, qualche problema è sorto negli istituti scolastici. E l’approvvigionamento idrico nelle scuole è stato, peraltro, affrontato nel corso dell’incontro di ieri tra il prefetto di Enna ed una delegazione del Comitato Senza Acqua Enna.