Cancellieri “demansionati” in sciopero, protesta al Tribunale di Enna

Dopo l’esito negativo del tentativo di conciliazione con il Ministero della Giustizia, il Comitato Cancellieri esperti 2024 scende in piazza e indice uno sciopero nazionale di categoria per domani, martedì 8 ottobre.

Manifestazione nei pressi del Tribunale di Enna

Una manifestazione si terrà anche ad Enna, nei pressi del palazzo di Giustizia, ed in altre città siciliane come Palermo, Messina e Catania. Lo sciopero nazionale è indetto contestualmente alla manifestazione di Roma per denunciare un tentativo di demansionamento della figura di “cancelliere esperto”. Lo  slogan della protesta è, infatti, “Da esperti a principianti”. In una nota, il neo costituito Comitato nazionale cancellieri esperti denunciano un demansionamento della loro professione,  

La manifestazione si svolgerà in concomitanza con l’incontro tra i sindacati e l’Aran per la prosecuzione delle trattative sul prossimo Ccnl. “Precisiamo che quello dell’8 sarà solo l’inizio e che non abbiamo intenzione di fermarci, anzi andremo avanti fino a quando le nostre ragioni non saranno ascoltate – si legge nella nota del Comitato.

Le ragioni del Comitato

Il Comitato riferisce inoltre che qualora “i cancellieri esperti non otterranno ragione delle loro sacrosante rivendicazioni, continueranno a migrare verso altre Pubbliche Amministrazioni più rispettose delle competenze e capaci di e capaci di promuovere il merito anche con avanzamenti di carriera. Quelli che resteranno – si sottolinea – potrebbero rifiutarsi di continuare a svolgere quelle mansioni e servizi finora offerti con professionalità e limitarsi a svolgere i servizi strettamente riconosciuti da questo aberrante ultimo Ccnl e commisurati al salario corrisposto (paga base identica a quella dei centralinisti) con ogni conseguente disservizio ai danni della giustizia, degli utenti e degli avvocati”.

 Il Comitato conclude sottolineando che “se lo scellerato tentativo di mortificare le professionalità con un appiattimento verso il basso si dovesse realizzare, secondo quanto già proposto in sede di contrattazione integrativa, gli aderenti intendono presentare anche ricorsi innanzi alle autorità giudiziarie competenti per il riconoscimento dei propri diritti”