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Ancipa a secco, esame sui pesci, quelli sani saranno trasferiti

Sono iniziati nella diga Ancipa gli esami sui pesci presenti nell’invaso, carpe e lucci, che, a causa dell’abbassamento del livello dell’acqua, sono destinati a morire. Da qui, la decisione di prelevarli e trasferirli in un altro luogo, come emerso in un servizio del Tg3 Sicilia, ma bisognerà compiere delle verifiche sul loro stato di salute e comprendere se sono vettori di infezioni. Compito non facile per il personale incaricato di compiere questi controlli, il cui esito sarà reso noto non appena le verifiche saranno concluse.

Pesci morti

Peraltro, nei mesi scorsi, in un articolo pubblicato da ViviEnna, si scoprì, attraverso delle testimonianze fotografiche rilanciate sui social, della presenza di pesci morti dentro la diga Ancipa. Il deputato regionale del Pd, Fabio Venezia, intervenne pubblicamente chiedendo accertamenti di natura sanitaria di cui non si è mai saputo nulla.

L’emergenza idrica

In un recente riunione della Cabina di regia, è venuto fuori che se non pioverà la diga smetterà, a partire dal 20 novembre, di erogare acqua, quella che poi va a finire nelle condotte comunali.

Un bel problema che rischia di diventare drammatico in assenza di precipitazioni, soprattutto per i Comuni, come Troina, Nicosia e Gagliano, che dipendono totalmente dalla diga. Ieri a Troina, c’è stata una manifestazione per denunciare la carenza del servizio idrico a cui hanno preso parte 300 persone.

Problemi anche nei Comuni autonomi dall’Ancipa

Non è, però, che in altre comunità la situazione sia migliore. Valguarnera, ad esempio, si è liberata dalla dipendenza dell’invaso: nelle proprie condotte scorre acqua dai pozzi ma l’approvvigionamento idrico è lento. L’acqua arriva ogni sei giorni ed alcune zone sono spesso scoperte.

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Redazione
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