Alla manifestazione sulla crisi idrica organizzata dagli studenti nicosiani sono intervenuti anche
rappresentanti di diversi movimenti ed associazioni. Erano circa le 11 quando gli studenti sono partiti in
corteo da piazza San Francesco di Paolo per giungere, percorrendo un breve tratto di strada, alle 11.30 in
piazza Santa Maria dove si è svolta una discussione pubblica sulla crisi idrica.
Ha dato il via alla discussione la rappresentante degli studenti Taniagrazia Zitelli che ha chiesto alle istituzioni di garantire la fornitura di acqua alle scuole per scongiurarne la chiusura e il ritorno alla didattica a distanza, che hanno sperimentato durante il periodo del covid e di cui non conservano un bel ricordo. Le scuole superiori nicosiane sono frequentate da anche da studenti pendolari provenienti dai comuni vicini di Cerami, Capizzi, Troina, Gagliano e Sperlinga.
Di questo ne hanno parla altri due studenti e il docente Antonio Allegra Filosico, che è anche consigliere comunale. Fabio Bruno del Movimento difesa dei territori ha parlato delle condizioni attuali dell’invaso dell’Ancipa da cui dipende Nicosia per l’approvvigionamento idrico. E’ intervenuto anche Silvano Privitera, coordinatore del Forum Aree Interne, che ha posto in connessione la crisi idrica con la strategia di sviluppo dell’Area Interna di Troina per arrestare lo spopolamento dei 14 comuni che ne fanno parte, tutti dipendenti per l’approvvigionamento idrico dall’acqua della diga Ancipa in varia misura.
Sei di questi comuni sono totalmente dipendenti dall’Ancipa: Calascibetta, Cerami, Gagliano Castelferrato, Nicosia, Sperlinga e Troina. Se nelle prossime settimane non ci saranno piogge abbondanti sui Nebrodi, la situazione per gli abitanti di questi comuni diventerà drammatica perché nell’invaso dell’Ancipa non ci sarà più acqua. E’ una previsione con un’alta probabilità di avverarsi a dicembre, se permane la siccità che non e’ più un evento che capita una volta tanto e distanza di secoli. E’ ormai un evento ricorrente che si verifica spesso. Negli ultimi 60 anni si è verificato già 6 volte.
Alla Protezione civile regionale si stanno organizzando per fornire con autobotti l’acqua a questi comuni. Senza acqua, qualunque strategia di sviluppo territoriale rischia di essere vanificata e non si arresta così lo spopolamento dell’area interna di Troina. Alfio Calabrese del comitato civico “Sicilia Senza Acqua” ha messo in risalto gli effetti devastanti che sta avendo sul territorio, sotto tutti gli aspetti sociali ed economici, questa prolungata siccità e la turnazione di una settimana dell’erogazione dell’acqua. Le stesse preoccupazioni ha manifestato anche la consigliera comunale Arianna De Luca.
Ad avvertire e patirne per prima le conseguenze delle turnazioni così dilatate nella turnazione dell’approvvigionamento di acqua sono le donne sulle quali grava ancora il peso della gestione familiare. Per utilizzare al meglio la poca acqua disponibile, devono accendere di notte le lavatrici. Non meno problematica è la situazione nella quale si ritrovano ristoratori, baristi, barbieri, parrucchieri, albergatori e allevatori che per le loro attività hanno bisogno di acqua. Senza acqua saranno costretti a chiudere.