Enna-Cronaca

Tariffe idriche salate, le 2 strade per contestarle

In attesa di sapere se e in che modo l’Assemblea Regionale Siciliana si farà carico di finanziare il “costo collettivo” che sta gravando sui cittadini del servizio idrico, soprattutto nelle province di Enna e Caltanissetta, gli utenti hanno due strade da intraprendere per chiedere la rimodulazione dell’esosa
tariffa idrica.

L’azione individuale

La prima è quella individuale e consiste nella formalizzazione di una mirata richiesta di riduzione della tariffa da notificare al gestore del servizio nella qualità di controparte del sottoscritto contratto d’utenza. AcquaEnna, per il caso dell’ambito ennese, avrà il dovere di rispondere a tale richiesta e di formalizzare
le rispettive controdeduzioni.

L’opzione del giudice di Pace

Nel caso di omesso pronunciamento o di risposta negativa, l’utente dovrà necessariamente promuovere un’azione civile presso il Giudice di Pace per far valere le proprie ragioni. Alla richiesta di revisione della tariffa, l’utente dovrà allegare informazioni e documenti per dimostrare il mancato rispetto sia delle condizioni contrattuali che degli impegni assunti con la Carta dei Servizi.

L’azione collettiva (class action)

La seconda è quella di un’azione giudiziaria di classe a tutela di diritti contrattuali di una pluralità di consumatori ed utenti che versano nei confronti del medesimo gestore del servizio in situazione omogenea. E’ una strada più logica e processualmente più economica se si considera che la questione è
d’interesse collettivo, tuttavia si dovrà dimostrare che il fatto costitutivo posto alla base delle pretese degli utenti è unico o che almeno deve trattarsi di più fatti costitutivi aventi le medesime caratteristiche che permettano di individuare la classe dei potenziali soggetti aderenti e di stabilire dei criteri omogenei da seguire per la liquidazione del danno da ciascuno subito, che può anche essere diverso nella sua entità per il singolo utente.

Quest’ultima, che sarebbe la strada maestra per contrastare efficacemente anche le famose “partite pregresse”, ha il merito di potenziare la tutela dei diritti soggettivi degli utenti e consumatori che isolatamente considerati avrebbero una rilevanza economica troppo modesta per essere azionati individualmente.

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Massimo Greco