Sì al piano di rientro, i dubbi dell’ex sindaco Leanza

Negli ambienti politici non si è spenta l’eco sulla unilaterale approvazione da parte del commissario regionale Daniela Leonelli del ripiano del disavanzo d’amministrazione relativo al 2022, dopo la
bocciatura in Aula dello stesso e del contestuale invio dell’atto alla Procura della Corte dei Conti per i rilievi del caso.

La versione dell’ex sindaco Leanza

Molte incognite rimangono sul tappetto -secondo l’ex sindaco Sebo Leanza- che fa una breve analisi sui dati del bilancio 2020/2022, ponendosi diversi interrogativi. “Dai dati contabili -afferma- si evidenziano come le previsioni di bilancio risultano errate rispetto ai dati rilevati dai consuntivi. Tutto ciò – si chiede- è dovuto alla scarsa capacità di riscuotere le imposte e le tasse? O previsioni di bilancio sbagliate?” E si
interroga: Il Commissario che ha approvato il piano di rientro risultante dal rendiconto 2022 (quasi tre milioni di euro), ha compiuto un atto dovuto, oppure ha abusato del suo potere?”

E poi ancora: “nella delibera del Commissario si è tenuto conto delle motivazioni che hanno
indotto i consiglieri comunali a non votare la proposta a firma del Sindaco e del Responsabile del Settore Economico e Finanziario? Il Commissario si è pronunziato sule motivazioni del diniego, le ha contestate, le ha verificate?” Per l’ex sindaco Leanza insomma, quanto avvenuto è grave perché “annullare di fatto un atto deliberativo impone il rispetto della procedura prevista, dalla quale nessuno è esente”.

I consiglieri che hanno votato contro il piano di rientro

Ed in merito all’invio degli atti alla Procura della corte dei Conti si chiede ancora: “i consiglieri che non hanno votato il piano di rientro, indicati dal Commissario quali possibili responsabili per danno erariale verso la Procura della Corte dei Conti, assumeranno qualche iniziativa? Neanche questo è dato sapere alla pubblica opinione.” Leanza inoltre allega una tabella esemplificativa sui dati di bilancio relative alle previsioni delle entrate correnti di natura tributaria e su quanto realmente incassato dall’Ente.

“Nell’anno 2020- afferma- erano previste entrate di natura tributaria per 5.282.442 euro, incassate solo 1.752.611. Nel 2021, le previsioni vertevano per 5.026.450, realmente incassate 2.102.526. Nel 2022, si prevedevano 5.715.282, incassate 3.204.651. In tutto, nel triennio 2022 le previsioni ammontavano a 16.024. 17 mentre l’Ente ha solo incassato 7.059.788. Tutto ciò- conclude- per indicare solo il disavanzo tra previsioni e quanto realmente incassato in materia tributaria”.