Il Centro operativo comunale di Protezione Civile del Comune di Enna ha cambiato la postazioni delle autobotti a Enna alta e bassa. Nella giornata di oggi, non ci saranno più i mezzi in piazza Europa ed in piazza Don Minzoni ma sono stati trasferiti rispettivamente nel piazzale antistante l’ingresso dello stadio Gaeta, lato tribuna coperta, ed in Viale Unità d’Italia nei pressi di Bruno Euronics con gli usuali orari.
Nelle ore scorse, il coordinatore dei comitati cittadini ennesi Carlo Garofalo, che è stato uno dei pionieri provinciali del referendum sull’acqua pubblica nonché tra i maggiori conoscitori delle criticità sul “sistema idrico” in provincia, alla luce dell’esperienza maturata ha dato la sua versione sull’uso delle autobotti. “Occorre in questo caso avere innanzitutto rispetto della dignità delle persone. Non bisogna inviare autobotti nei vari quartieri come sta avvenendo in questi giorni, consentendo ai cittadini il riempimento di un bidoncino, ma occorre, attraverso l’utilizzo delle autobotti della Protezione Civile, della
Forestale e dell’Esercito, e se necessario dei privati (con apposite convenzioni), riempire i serbatoi comunali, garantendo la regolare distribuzione attraverso la condotta municipale.
E’ drammatica la situazione idrica in Sicilia, soprattutto degli invasi, tra cui l’Ancipa, sempre più a secco come emerso nel corso del vertice convocato dal presidente della Regione, Renato Schifani, per fare il punto della situazione e contestualmente individuare nuove strategie. Negli invasi ci sono circa 60 milioni di metri cubi di acqua disponibili rispetto ai 300 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, e si prevede un ottobre scarso di piogge.
“Ho voluto fare il punto – dice Schifani – con tutti gli uffici coinvolti per conoscere l’attuale situazione degli invasi e lo stato di attuazione degli interventi finanziati e da finanziare. Oltre alla ricerca di nuovi pozzi in tutta la Sicilia, stimolando i sindaci a farlo, e all’uso di autobotti dove servono, dobbiamo evitare che l’acqua si disperda. Oltre, ovviamente, ai grandi interventi strutturali la cui attuazione è nel medio e lungo periodo. L’attuale previsione meteorologica ci dice che anche nel mese di ottobre non ci saranno molte piogge, per cui dobbiamo accelerare sugli interventi immediati per mitigare il più possibile gli effetti della carenza di acqua negli invasi”.