La crisi idrica ha sconvolto la vita di tutti ad Enna, costringendoli di fatto a cambiare dall’oggi al domani le abitudini. Perché non c’è solo l’aspetto igienico in questa gravissima emergenza, che è certamente rilevante, infatti la mancanza di acqua ha modificato i piani alimentari degli ennesi, se non di tutti ma di una buona fetta di essi, e lo stesso modo di pensare.
“Con questa crisi – racconta a ViviEnna Monia Parlato, fondatrice del Comitato Senza’Acqua Enna – abbiamo modificato il nostro stile alimentare, che non è cosa da poco. Innanzitutto, non mangiamo più insalata, perché richiederebbe l’uso dell’acqua e di questi tempi, come è di tutta evidenza non ce ne è e quella che abbiamo dobbiamo centellinarla”. A tavola, si mangia dell’altro ma cosa?
“Cibo pronto, tipo la pizza: questo mangiamo – dice Monia Parlato – in casa ma per quanto tempo si può andare avanti in questo modo. E non lo dico solo perché siamo assuefatti quanto per la nostra salute: mica possiamo andare avanti a pizze, a rustici o a cibo surgelato. Mi sembra di tutta evidenza che non fa bene mangiare in questo modo, purtroppo siamo costretti a rinunciare a ciò che ci piace”.
E poi c’è un altro aspetto, legato all’ambiente. “Ormai usiamo – aggiunge Monia Parlato – piatti e bicchieri di plastica, del resto come farei a lavarli? Guardate che siamo arrivati allo stremo, non ce la facciamo più e per giunta ci recapitano a casale bollette per un servizio idrico inesistente. Tutto ciò è intollerabile”