I carabinieri di Enna hanno acquisito atti e documenti dalla società di gestione del servizio idrico AcquaEnna nell’ambito dell’inchiesta della Procura ennese sull’emergenza idrica.
I magistrati intendono accertare se dietro la crisi idrica ci siano profili di illegalità commesse per cui si sta procedendo a raccogliere più informazioni possibili sulla vicenda, per cui c’è anche un esposto presentato dal Comitato Senz’acqua Enna che ha paventato l’interruzione di pubblico servizio.
Sono in corso numerose proteste nell’Ennese dove in molti Comuni l’acqua arriva una volta la settimana. Si è costituito un altro comitato a Barrafranca, dove fino al 2022 , la gestione dell’acqua era ancora del comune: gli abitanti denunciano che le condotte sono ridotte a colabrodo, i contatori non sono mai stati cambiati e le bollette sono schizzate alle stelle
Appena ieri il Comitato Senz’Acqua Enna aveva depositato un esposto in Procura legato all’emergenza idrica. L’avvocato Giampiero Alfarini, uno dei due legali del Comitato, ha spiegato che in merito a questa drastica turnazione, capace di lasciare e secco Enna per 6 giorni, anche se vi sono zone in cui l’acqua arriva a singhiozzo o non esce nemmeno dai rubinetti, si possa “configurare il reato di interruzione di pubblico servizio”.
Al centro c’è proprio AcquaEnna, gestore del servizio idrico, peraltro nel cuore delle proteste del Comitato per la questione delle bollette idriche, tra le più alte in Italia. Intanto, la Procura di Enna ha aperto un’inchiesta sull’emergenza idrica e l’esposto del Comitato servirà ad avere altro materiale ai magistrati per comprendere se sono state commesse irregolarità e sono tutt’ora in corso.
Ieri sera, il Comitato ha organizzato ad Enna un’assemblea cittadina nella sala Cerere a cui hanno preso parte circa 400 persone. “Siamo convinti che le gravi inefficienze attuali – spiegano dal Comitato Senz’Acqua Enna – possano configurare il reato di interruzione di pubblico servizio, e chiediamo che vengano individuati i responsabili. L’acqua non è solo un bene primario, ma un diritto fondamentale che deve essere garantito a ogni cittadino. Una gestione inadeguata non solo peggiora la qualità della nostra vita quotidiana, ma mina profondamente la nostra dignità. Non ci fermeremo qui: proseguiremo con tenacia questa battaglia per ristabilire il rispetto dei nostri diritti. L’acqua è vita, e il nostro impegno per difenderla sarà sempre più forte”.