Le telecamere de La Vita in Diretta, la trasmissione di Rai 1 condotta da Alberto Matano, sono tornate ad Enna per raccontare dell’emergenza idrica.
Sono emerse storie che, comunque, in città si conoscono bene, come le fatiche delle mamme che devono recarsi nelle scuole per andare a prendere i loro bambini e portarli a casa per andare in bagno.
E poi c’è la questione della qualità dell’acqua che “esce gialla dai rubinetti” ha detto nel corso della puntata Monia Parlato, fondatrice del Comitato Senz’Acqua Enna, la quale, ancora una volta, ha lanciato l’appello perché la città venga aiutata a superare questo drammatico momento.
Sono state raccontate le difficoltà di alcune lavanderie che, naturalmente, non possono lavorare con cadenza giornaliera, come avverrebbe nella normalità, per cui sono costrette a chiudere.
Altre donne hanno lamentato la presenza di residui sabbiosi dall’acqua che sgorga, una volta la settimana, dai rubinetti. “Con quest’acqua – ha raccontato una donna – non possiamo di certo cucinare, uso quella della comprata al supermercato anche per lavare mia figlia”.
Una situazione insostenibile e pensare “che paghiamo un servizio idrico il più alto in Italia” ha detto Monia Parlato rivolgendosi al conduttore de La Vita in Diretta che, a sua volta, ha letto una nota del presidente di AcquaEnna, Franz Bruno.
Matano ha detto che, in merito alla crisi idrica, per Bruno “la responsabilità è della siccità” aggiungendo che ci sarà “un importante potenziamento delle fonti alternative e si impegnano per ridurre il più possibile i disagi dei cittadini”.
In realtà, nella puntata precedente, il giornalista aveva asserito che per il presidente di AcquaEnna le colpe dell’emergenza idrica erano della siccità e dei sindaci; poche ore dopo, Bruno, contattando la redazione di ViviEnna, in replica alla pubblicazione di un articolo sulla nostra testata, ha smentito di aver addossato le responsabilità ai sindaci.
Frattanto, nelle ore scorse, i carabinieri si sono recati nella sede di AcquaEnna per acquisire documenti nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Enna che ha aperto un fascicolo per accertare se ci sono profili di illegalità nell’emergenza idrica e nella sua gestione.
Foto Pierelisa Rizzo