Valguarnera

Crisi idrica, i Comitati ennesi, “nuove fonti e sospensione bollette”

Sulla grave crisi idrica che sta attanagliando la Provincia, intervengono i “comitati civici ennesi”, associazione storica sul territorio aderente al “Forum Regionale Acqua e Beni comuni”. Alla conferenza stampa organizzata hanno partecipato il coordinatore provinciale Carlo Garofalo nonché rappresentanti dei comitati locali: Elio Pistorio di Agira, Sebastiano Pruiti e Luca Calì di Troina, Angelo Drago di Aidone,
Totò Puglisi di Enna, Michele Sportaro di Centuripe, Nunzio Nicosia di Regalbuto, e Carmelo Di Marco di Catenauova.

I comitati civici contro tutti

Ad introdurre il tema il coordinatore Carlo Garofalo che punta l’indice sulle responsabilità della catena di distribuzione del sistema “Acque”: “l’attuale situazione drammatica- afferma- porta a precise responsabilità: alla Regione che non ha controllato Siciliacque, circa la carenza di acqua negli invasi, chiedendo un piano di emergenza per ovviare alla siccità; a Siciliacque che non ha mosso un dito per ricorrere a piani di emergenza e alternativi all’attuale sistema di captazione e conservazione dell’acqua, oltre a non avere mai attenzionato le perdite nelle condotte di distribuzione delle acque (ancora oggi il 50% del liquido si perde per strada); all’Ati idrico, per non avere attenzionato per tempo il problema proponendo/chiedendo al gestore un piano di emergenza in considerazione che già a febbraio il maggior
invaso (l’Ancipa) presentava una situazione precaria a livello di riserva idrica; ad AcquaEnna che si è cullato del fatto che poteva comprare l’acqua all’ingrosso ed ha abbandonato tutti le concessioni dei pozzi che al momento del passaggio dai Comuni allo stesso gestore, le furono consegnate a quest’ultimo e al contempo non si è premurato a fare ulteriori ricerche per nuove captazioni. Tutto ciò che si sta facendo adesso con la fretta del caso- ha rimarcato Garofalo- poteva benissimo essere programmato alla fine dell’inverno scorso, quando le precipitazioni sul nostro territorio erano state scarse e pertanto era facile prevedere che la situazione peggiorasse soprattutto con l’arrivo dell’estate.”

Le proposte

Garofalo espone 6 proposte per ridurre al massimo le problematiche della popolazione ennese “consapevole che in questa fase ciascuno faccia la propria parte”. Costituzione di una task force comunale (ogni Comune ha problemi particolari) operativa e propositiva, costituita dal Sindaco, dai tecnici del Comune, dal rappresentante del gestore, dai consiglieri comunali e dai rappresentanti dei cittadini che abbia il compito di studiare, proporre e monitorare l’andamento della crisi idrica.

Una mappatura di tutte le concessioni di pozzi rilasciate ai privati per l’intero territorio siciliano, a cura della Protezione Civile e con ordinanza di questa, in coordinamento con le Prefetture, la requisizione temporanea di detti pozzi, lasciando al titolare della concessione la quantità necessaria, sulla base delle proprie esigenze di consumo familiare o aziendale;

Attraverso l’utilizzo delle autobotti della Protezione Civile, della Forestale e dell’Esercito e ove necessario dei privati (con apposite convenzioni) l’utilizzo dell’acqua proveniente da detti pozzi per riempire i serbatoi che ciascun Comune possiede, garantendo la distribuzione dell’acqua attraverso la normale condotta municipale;

Ricerca di nuove risorse idriche a cura dei Comuni e sulla base di apposita Ordinanza della Protezione Civile per ridurre i tempi burocratici per gare e concessioni

Delibera da parte dell’assemblea dell’ATI di richiesta al gestore privato di sospendere momentaneamente la riscossione delle bollette, considerato che le famiglie stanno sopportando costi non indifferenti per l’approvvigionamento in altra forma dell’acqua o per installare serbatori di conservazione del prezioso liquido;

Un intervento legislativo da parte della Regione Siciliana per ristorare tutte le attività commerciali, come gli esercizi pubblici, che pur di garantire l’apertura delle attività, sono costretti periodicamente
a comprare l’acqua dai privati.

Published by
Rino Caltagirone
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