Il Comitato Senz’Acqua Enna ha depositato l’esposto in Procura legato all’emergenza idrica. L’avvocato Giampiero Alfarini, uno dei due legali del Comitato, ha spiegato che in merito a questa drastica turnazione, capace di lasciare e secco Enna per 6 giorni, anche se vi sono zone in cui l’acqua arriva a singhiozzo o non esce nemmeno dai rubinetti, si possa “configurare il reato di interruzione di pubblico servizio”.
Al centro c’è AcquaEnna, gestore del servizio idrico, peraltro nel cuore delle proteste del Comitato per la questione delle bollette idriche, tra le più alte in Italia. Intanto, la Procura di Enna ha aperto un’inchiesta sull’emergenza idrica e l’esposto del Comitato servirà ad avere altro materiale ai magistrati per comprendere se sono state commesse irregolarità e sono tutt’ora in corso.
Ieri sera, il Comitato ha organizzato ad Enna un’assemblea cittadina nella sala Cerere a cui hanno preso parte circa 400 persone. “Siamo convinti che le gravi inefficienze attuali – spiegano dal Comitato Senz’Acqua Enna – possano configurare il reato di interruzione di pubblico servizio, e chiediamo che vengano individuati i responsabili. L’acqua non è solo un bene primario, ma un diritto fondamentale che deve essere garantito a ogni cittadino. Una gestione inadeguata non solo peggiora la qualità della nostra vita quotidiana, ma mina profondamente la nostra dignità. Non ci fermeremo qui: proseguiremo con tenacia questa battaglia per ristabilire il rispetto dei nostri diritti. L’acqua è vita, e il nostro impegno per difenderla sarà sempre più forte”.
Come fa sapere il legale del Comitato, Gianpiero Alfarini, sabato ci sarà un appuntamento pubblico alle 18 in Piazza Cascino a Piazza Armerina.