Crisi idrica, “Cittadini ennesi”, “Sindaci, che iniziative con AcquaEnna?”

Il comitato provinciale dei “cittadini ennesi” coordinato da Carlo Garofalo, ha chiesto al presidente Ati Enna ed al direttore un incontro immediato ed urgente per avere intanto contezza della grave crisi che
sta attanagliano la provincia e nella qualità di organismo politico di controllo, conoscere quale sia la situazione comune per comune, sapere, quali siano le iniziative che i sindaci stanno adottando nei confronti di AcquaEnna e come pensano di uscire al più presto fuori dal tunnel.

Un tunnel senza sbocco

Un tunnel che al momento agli occhi di tanti appare senza sbocco. Infatti non è da ieri che si parla di crisi idrica ma dall’autunno scorso, allorquando era stato annunciato con largo anticipo che l’invaso Ancipa
che seve quasi tutti i Comuni della Provincia e del nisseno era già a livello minimo, e che se nel corso dell’inverno non ci fossero state abbondanti piogge, non poteva essere garantita la normale erogazione.
Cosa che puntualmente si è avverata in modo forse inimmaginabile.

Politica e gestore idrica nel mirino degli utenti

A Valguarnera la gente è giunta all’esasperazione e non sa più a quale Santo votarsi per il prezioso liquido che arriva ogni 6 giorni dopo l’uscita dall’Ancipa. All’assemblea di sabato erano presenti 200 persone che si sono dichiarate pronte, se sarà il caso, a scendere in piazza per un imponente manifestazione. Anche sui social e sulle strade l’argomento del giorno non può essere che uno. Le invettive nei confronti del gestore e della politica in generale sono tali e tante che si è perso il conto. Così come non mancano le segnalazioni per il prezioso liquido che manca in questo o quel quartiere. Infatti in molti di essi nonostante le turnazioni disposte dal gestore idrico l’acqua non arriva regolarmente e se arriva, a causa della bassa pressione, non riesce ad affluire nei piani alti. In alcuni casi arriva molto tardi con la possibilità di fare il bucato in lavatrice a notte fonda.

Nello stesso palazzo due situazioni diverse

Il timore è di aspettare altri 6 giorni per il prossimo turno. Ieri si è verificato persino un paradosso in
due palazzi attigui del centro abitato in uno è arrivata nell’altro no. Le attività commerciali in particolare bar, ristoranti e pizzerie sono ormai allo stremo delle forze perché senza la materia prima che è l’acqua non possono più continuare a lavorare. Ieri uno di loro diceva che se continuerà così sarà costretto a chiudere sino a quando la situazione non si normalizzi. La sensazione è che la gente è ormai stanca e si sente anche abbandonata dalle istituzioni, perché oltre allo stress accumulato, alle salatissime bollette che stanno arrivando da AcquaEnna, per ricevere quel “bene primario” che la natura ci ha dato è costretta a
rifornirsi da fornitori privati pagando salatamente di propria tasca. Delle due l’una, ci diceva ieri un cittadino: “o paghiamo le bollette o paghiamo l’autobotte. Scelgano loro, perché per entrambe ci è impossibile”.