Mercato nero dell’acqua, Trovato, “censire i privati e tetto ai prezzi”

La sete nell’Ennese si fa sempre più incessante ed il ricorso ai privati rischia di trasformarsi in una corsa all’acqua, soprattutto per famiglie con persone fragili, che non possono stare a secco per giorni.

I rischi del mercato nero e della speculazione

Insomma, il rischio del mercato nero diventa non indifferente così come le speculazione sui prezzi che potrebbero schizzare alle stelle, senza contare, la pessima qualità della stessa acqua con conseguenze inimmaginabili per la salute degli utenti.

L’intervento di Trovato

Un aspetto affrontato nel corso del Consiglio comunale di Enna dal consigliere d’opposizione, Giuseppe Trovato, esponente di Siamo Enna, che, rivolgendosi all’amministrazione, ha proposto una strategia per stroncare sul nascere questo fenomeno.

Controlli sui privati, elenchi agli utenti e tetto ai prezzi

“A mio avviso – ha detto Trovato nel corso del suo intervento – occorre fornire un elenco dei fornitori di acqua: ci sono famiglie ennesi, che hanno disponibilità economiche, pronte a rivolgersi ai privati, per cui è importante rendere pubblico coloro che sono autorizzati alla vendita. Questo consentirebbe di fornire garanzie sulla qualità della risorsa idrica, evitando di far circolare acqua contaminata, stroncando, nel contempo, mercati paralleli. Inoltre, servirebbe individuare un prezziario, stabilendo dei tetti massimi ma questo aspetto deve essere meglio chiarito dagli organi competenti a cui sottopongo questa proposta”

“Ci sono famiglie che non ricevano acqua”

Il consigliere di opposizione ha anche lanciato l’allarme su altri gravi disservizi ad Enna. “Ci sono famiglie per cui è insostenibile ricevere acqua ogni 6 giorni, peraltro di notte. Ma va evidenziato che ci sono nuclei familiari che non ricevano acqua, inoltre ci sono zone in cui la pressione è bassissima”. Trovato ha anche avvertito di ascoltare il grido di allarme lanciato dai residenti, alcuni dei quali si sono riuniti in un Comitato, “Senz’Acqua Enna”, che ha partecipato ai lavori del Consiglio salvo poi abbandonare l’aula per protesta

Ecco perché c’è il caro bollette

Il consigliere, nel corso del suo intervento, ha affrontato il tema del caro bollette. “In merito al contratto, sottoscritto tra Ati e AcquaEnna nel 2004, dico che se fosse stato rispettato pagheremmo ancora 1,67 al metro cubo mentre è di 3 volte superiore” ha detto Trovato. Per l’esponente dell’opposizione, tra le cause ci sono “le partite pregresse” e gli aumenti del 2013 e del 2017 imposti dai commissari.