Cocina, “cisterne e autobotti per i Comuni senza fonti, requisire i pozzi”

L’emergenza idrica è stata al centro del Consiglio comunale di Enna convocato dal presidente del Consiglio comunale, Paolo Gargaglione, su richiesta delle forze a sostegno dell’amministrazione comunale. Alla seduta ha partecipato, in modalità da remoto, Salvo Cocina, alla guida della Cabina di regia per l’emergenza idrica, che, nella seduta, a cui hanno preso parte i deputati regionali, Fabio Venezia e Luisa Lantieri, il presidente di AcquaEnna, Franz Bruno, ed il presidente dell’Ati, Nino Cammarata, come era di tutta evidenza, ha fatto la parte del leone.

L’affondo ai sindaci

Cocina, nella sua analisi, ha spiegato, rispondendo alla denuncia di Venezia sui ritardi del Governo regionale per mitigare la crisi idrica, che l’amministrazione dell’isola si è mossa per tempo, disponendo già nel mese di marzo le prime riduzioni, contestualmente il capo della Cabina di regia ha sostenuto che pochissimi sindaci “si sono assunti la responsabilità delle turnazioni, lasciando a me la parte del cattivo”.

La replica alla Campanile

Cocina si è anche tolto un sassolino dalla scarpa dopo le accuse mosse nei giorni scorsi dall’assessore al Bilancio, Rosalinda Campanile che ha attaccato lo stesso responsabile della Protezione civile per aver penalizzato Enna, nella ripartizione dell’acqua, allo scopo di favorire Caltanissetta. “Non è affatto vero ed avere letto quelle parole mi hanno creato uno stato di depressione, in ogni caso ritengo quelle siano delle considerazioni isteriche, del resto i problemi legati al sistema idrico risalgono a cause strutturali che sono datate”.

L’obiettivo è trovare nuovi fonti, “requisire anche i pozzi privati”

Naturalmente, il tema vero sono le strategie e le azioni da perseguire nell’immediato perché, se non dovesse piovere, la diga Ancipa, nel volgere di qualche settimana si prosciugherà.

“La vera missione – ha detto Cocina nel corso del suo intervento – è di trovare delle nuove fonti di approvvigionamento, per questo invito i sindaci, che conoscono il loro territorio a farlo. Dico pure che siamo nelle condizioni di requisire anche quelli privati”.

Oltre 50 milioni per l’emergenza idrica

Ma quanti soldi ci sono per la Sicilia? Con quale risorse è possibile se non uscire dalla crisi mitigare i danni creati dalla mancanza di acqua?

Il capo della Cabina di Regia ha fornito dei dati. “Lo Stato ha già messo a disposizione 20 milioni di euro ma l’amministrazione regionale del presidente Schifani, con cui sono costantemente in contatto, ha stanziato 30 milioni“.

100 mila euro per un pozzo, “sindaci ci aiutino a trovarli”

Cocina ha sostenuto che ci sono soldi a sufficienza per finanziare i nuovi pozzi: “mediamente servono 100 mila euro per una nuova fonte, per cui le risorse finanziare ci sono ma i sindaci, che conoscono bene i territori, ci aiutino nel reperimento delle fonti”. Dalle prime esplorazioni, però, si evince che nel territorio ennese “l’acqua non è particolarmente buona senza contare che quella che c’è è poca” ha aggiunto Cocina.

I Comuni Ancipa dipendenti, “per loro cisterne, silos e autobotti”

Come detto nei giorni scorsi dal presidente dell’Ati idrico, Nino Cammarata, i Comuni affrancati dall’Ancipa sono 12 su 20. Questo vuol dire che, in caso di prosciugamento totale della diga, quei 12 potranno compensare la perdita di acqua, seppur consistente proveniente dall’invaso, con pozzi propri, di cui molti trovati nelle ultime settimane anche ci sono altri interventi in corso ma per gli altri, tra cui Troina, Nicosia, Gagliano, Sperlinga, Cerami, Enna, Calascibetta, la situazione rischia di essere drammatica.

La Cabina di regia, in vista di questo scenario apocalittico, ha previsto, come ammesso da Salvo Cocina il reperimento di maxi “cisterne ed autobotti” per consentire alle comunità di avere delle scorte d’acqua ed evitare di rimanere assetati, poi spetterà ai Comuni, attraverso i Coc, centri comunali di Protezione civile, provvedere alle modalità di distribuzione. Ma si guarda al cielo, perché solo la pioggia potrà consentire ai Comuni di salvarsi da uno scenario che, al momento, appare terrificante.

La proposta della Lantieri e la risposta di Cocina

La parlamentare regionale di Forza Italia, Luisa Lantieri, nel suo intervento, ha detto di voler chiedere alla Regione di mettere a disposizione delle risorse per consentire alla famiglie meno agiate di acquistare delle cisterne. Una proposta che ha avuto l’avallo anche del deputato regionale Venezia e sul punto si è trovato d’accordo Cocina, facendo, però, una precisazione. “I soldi ci sono – ha detto il capo della Cabina di regia – ma poi avremo il problema di trovare il modo con cui darli ai privati. Immagino che servirà un avviso, ci sono naturalmente delle procedure da seguire essendo una pubblica amministrazione, dunque ci sarebbero dei tempi tecnici da rispettare”.