“l’On. Eliana Longi e sindaco Maurizio Dipietro, volete dirci che giudizio avete del governo regionale e nazionale rispetto al disastro che stiamo vivendo? E, soprattutto, come avete operato e come volete operare per rendere più lieve possibile il disagio idrico ai loro cittadini?“. E’ la domanda, retorica, posta dal Pd di Enna al sindaco della città, Maurizio Dipietro, ed alla parlamentare nazionale, Eliana Longi, in merito all’emergenza idrica, condannando, senza appello, i Governi di Centrodestra, a Palermo con Schifani, a Roma, con Giorgia Meloni.
Il Pd plaude all’iniziativa dei sindaci che stanno cercando di risolvere l’emergenza idrica “con la ricerca e l’apertura immediata di pozzi nel più breve tempo possibile” e contestualmente solidarizza “con cittadini che stanno vivendo un momento di profonda preoccupazione e serio disagio”.
Il Pd veste i panni di Cassandra, considerato che, come spiegano gli stessi esponenti dei Dem, negli anni scorsi erano stati lanciati allarmi sulle condizioni della Sicilia, in particolare sulla precarietà del sistema idrico. “Quello che avevamo preventivato – dicono dal Pd di Enna – alla fine è successo: la siccità e la desertificazione del nostro territorio dopo aver devastato e distrutto l’agricoltura siciliana, adesso sta minacciando la serenità delle nostre comunità. L’acqua scarseggia, gli invasi sono vuoti e il razionamento diventa l’orizzonte senza prospettive di un territorio agonizzante”.
Nella sua analisi, il Pd di Enna contesta al Centrodestra, al governo in Sicilia da due mandati, di non avere preso provvedimenti per mitigare l’effetto della siccità. “Negli ultimi anni e, soprattutto, sin dai primi mesi dell’anno abbiamo sollecitato i governi di Palermo e Roma ( tramite i nostri rappresentanti) a prendere provvedimenti urgenti, prendendo atto dello stato di calamità incombente, ed adesso il tempo scarseggia, così come le risposte alla cittadinanza. Bisognava operare e per tempo, scavando pozzi, ristrutturando la rete idrica e attivando anzitempo i dissalatori”