Acqua, vertice dei sindaci, “turni di razionamento meno drastici”

La drastica stretta sull’erogazione dell’acqua in 7 Comuni dell’Ennese sta creando proteste e malcontenti che rischiano di creare tensioni. Il presidente dell’Ati idrico, Nino Cammarata, ha annunciato che nella giornata di domani ci sarà una riunioni tra tutti i sindaci della provincia, facenti parte dell’Ati, allo scopo di chiedere alla Cabina di regia per l’emergenza idrica, la stessa che ha imposto la nuova stretta, di mitigare il razionamento.

Cammarata, “attenuare le riduzioni”

“Siamo consapevoli della drammaticità della situazione. Ma proporremo alla Cabina di regia di attenuare
le riduzioni in quei centri che non hanno approvvigionamenti propri, di concedere loro turni più equi e
più acqua
– afferma il presidente Cammarata -. Nelle more che anche la città di Enna, con risorse
proprie, possa affrancarsi dalla diga Ancipa, come già fatto a Piazza Armerina, domani parteciperemo
alla riunione. Parteciperemo come Ati e da sindaci, perché l’Ati siamo noi; e ci saranno ovviamente i
sindaci che in questo momento sono particolarmente in difficoltà”.

Il piano B

I sindaci insistono con il piano presentato nei giorni precedenti alla riduzione idrica: dare dell’altro tempo ai Comuni per consentirgli di mettere nelle rete idrica l’acqua proveniente dai nuovi pozzi.

“Chiederemo di valutare ogni ulteriore azione e ogni misura volta a tornare quanto prima a turni
accettabili, se questo dovrà comportare una attenuazione delle riduzioni dei prelievi, chiederemo con
fermezza di valutare anche questa opzione – prosegue il presidente dell’Ati, che è anche sindaco di
Piazza Armerina -. Insisteremo sulla realizzazione quanto prima di tutte quelle opere già previste e
finanziate, che consentiranno l’affrancamento di importanti fette del territorio dalla diga Ancipa, che
liberanno risorse. Così torneremo a turni di erogazione accettabili, a tutela della popolazione: questa è
la nostra richiesta”.

La differenza tra i Comuni

Cammarata, nella sua analisi, torna a spiegare che la differenza della turnazione, più drastica per i Comuni interessati (Troina, Nicosia, Gagliano, Enna, Calascibetta, Cerami e Sperlinga) è dettata dalla circostanza che questi stessi sono dipendenti totalmente dall’Ancipa. Gli altri, infatti, sono rimasti con la vecchia turnazione.

“La nostra attenzione sul tema è altissima, sono in campo tutte le azioni volte ad arrivare a questo.
Vorremmo che tutti capissero che i turni differenti tra una città e l’altra sono dettati purtroppo dal fatto
che alcuni comuni hanno la risorsa propria a differenza di altri che purtroppo dipendono interamente
dall’Ancipa, nonostante l’impegno costante e quotidiano dei sindaci per cercare di mitigare la situazione
di emergenza – conclude il presidente -. Molti comuni si sono già affrancati. Altri, considerato che
quantomeno per il momento non è possibile, stiamo lavorando per aiutarli. Vogliamo rendere quanti più
comuni indipendenti dalla diga Ancipa”.