Enna-Cronaca

Acqua, freno all’uso dei bagni nei locali, “servono quelli pubblici”

Il drastico razionamento dell’acqua, deciso dalla Cabina di regia ed al centro di numerose proteste, ha riverberi non solo sulle famiglie ma anche sulle attività commerciali. I locali, come bar, pub, ristoranti e pizzerie, che ospitano tanti clienti, hanno un problema in più: l’uso del bagno. E come è di tutta evidenza per ogni persona che entra nella toilette c’è un consumo di acqua. E così, in questi giorni, si è registrato un freno a questo servizio da parte dei proprietari dei locali.

Cidec, “uso del bagno non è un servizio pubblico”

Sulla questione è intervenuta la Cidec, la confederazione degli esercenti e dei commercianti. “Riceviamo le critiche del mancato utilizzo – spiegano gli esponenti della sezione di Enna della Cidec – del bagno interno all’attività.  Sappiamo bene che l’uso del bagno nei pubblici esercizi è un servizio privato fornito ai clienti e non un servizio pubblico a disposizione dei passanti, ma l’emergenza idrica impone di saper gestire bene le riserve idriche a nostra disposizione.”.

“Non abbiamo bisogno in proposito – dicono dalla Cidec Enna – di richiamare quanto prevede esplicitamente il testo unico di legge, né recenti sentenze del Tar circa la conferma del rapporto e collegamento tra clientela e utilizzo del bagno del pubblico esercizio, ma solo di buon senso. C’è sempre stata la massima disponibilità da parte di tutti gli esercenti e nessuno si è mai lamentato di non aver potuto utilizzare le toilette ma adesso l’emergenza incombe”.

“Comune disponga i bagni ecologici”

La Cidec lancia al Comune la proposta di sistemare in alcune zone della città dei bagni ecologici. “. “Sarebbe necessario che il Comune mettesse a disposizione dei bagni ecologici, stanziandoli in diversi punti strategici della città in modo da agevolare sia i pubblici  esercizi , che i loro clienti e turisti” .

L’uso delle autobotti

La delegazione della Cidec Enna, che contesta il razionamento, spiega che per sopravvivere le aziende sono costrette a comprare acqua. ” Siamo doppiamente – dicono – colpiti da queste turnazioni, sia come utenti domestici che come esercizi commerciali dato che l’acqua è  la nostra materia prima. In questi mesi di grave carenza idrica, assistiamo anche alla carenza di buon senso. Le nostre attività stanno già faticando per contingentare l’acqua per di più, utilizziamo le autobotti per riempire i serbatoi e lavorare quotidianamente”

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Redazione
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