Più utenti per il servizio Asacom, Macaluso, “i soldi non bastano”
Enna-Cronaca - 14/09/2024
Il Consiglio comunale di Enna ha approvato all’unanimità alcune modifiche, proposte dall’Amministrazione, al regolamento per l’erogazione del servizio Asacom, assistenza all’autonomia e alla comunicazione in favore degli alunni con disabilità, frequentanti le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado del Comune. Ne dà notizia il consigliere comunale Giusy Macaluso che rivendica anche per conto della Prima commissione consiliare il merito di avere apportato una modifica importante al regolamento, cioè l’ampliamento della platea dei destinatari del servizio.
“La giunta si è ravveduta”
La consigliera comunale ritiene che si è trattata di una conquista dopo la decisione dell’amministrazione di tornare sui suoi passi. “Meglio tardi che mai. Finalmente l’Amministrazione comunale – analizza Giusy Macaluso – si è ravveduta tornando sui propri passi, estendendo anche ai soggetti con disabilità lieve la possibilità di usufruire di questo importante servizio. L’Asacom, infatti, è una figura professionale altamente specializzata che fornisce un fondamentale supporto agli studenti con disabilità e il cui obiettivo principale è quello di compensare le difficoltà comunicative e relazionaliche possono derivare dalla condizione di disabilità, garantendo il pieno rispetto del diritto all’istruzione e all’integrazione sociale.
Soldi rischiano di non bastare
L’esponente dell’opposizione pone, però, un problema, che non è di poco conto: la copertura economica del servizio. “Voglio manifestare – spiega Macaluso – tutta la mia preoccupazione rispetto al fatto che le risorse stanziate dall’Amministrazione per l’anno 2024, circa 360 mila euro per 47 utenti, a mio avviso, sono insufficienti a coprire il servizio, atteso che, come peraltro dichiarato dalla stessa Amministrazione, per l’anno scolastico 2023 la spesa sostenuta per 35 utenti è stata di circa 600 mila euro”.
I conti
Contestualmente, la consigliera comunale spiega perché le risorse sono insufficienti. “Orbene, “Facendo un semplice ragionamento matematico, tutto ciò potrebbe comportare una drastica riduzione, quasi il dimezzamento, se non di più, delle ore assegnate dalle istituzioni sanitarie – dice Macaluso – a ciò preposte e di cui il Comune si farebbe realmente carico, con conseguente grave danno per l’utente e per le loro famiglie, soprattutto quelle più disagiate economicamente che non potranno permettersi di pagare l’Asacom. Insomma, il cane che si morde la coda. Se fosse cosi, l’Amministrazione comunale solo all’apparenza avrebbe fatto un passo in avanti, ampliando la platea dei fruitori, ma nella sostanza ha fatto due passi indietro, facendosi carico di finanziare meno ore e, dunque, gettando il solito fumo negli occhi dei cittadini”.
Si torni a discutere
Macaluso lancia un appello perché si possa tornare a dibattere della questione: “Auspico che la prima Commissione riapra con immediatezza la discussione sul regolamento approvato in aula qualche giorno fa, al fine di chiarire alcuni aspetti fondamentali per l’espletamento di un servizio degno di chiamarsi tale”