Era stata annunciata nel tardo pomeriggio di ieri, attraverso i social, e stamani la protesta si è concretizzata con un sit in davanti alla sede di AcquaEnna, il gestore del servizio idrico. Oltre 50 persone, si sono radunate a seguito della decisione della Cabina di regia per l’emergenza idrica di imporre una nuova turnazione sull’approvvigionamento dell’acqua.
Ad Enna alta, l’erogazione, a partire da oggi, avverrà ogni 6 giorni, ogni 4 giorni ad Enna bassa, ogni 3 a Pergusa. Oltre a contestare questo drastico razionamento, i manifestanti sono contrariati per i costi del servizio che è tra i più cari in Italia, inoltre, alcuni di loro hanno portato con se le bollette, a testimonianza di costi capaci di influire in modo pesante sul bilancio delle famiglie.
“Facendo un calcolo annuale – racconta una delle manifestanti a ViviEnna – mi sono resa conto di aver speso oltre 700 euro: una cifra esorbitante. E pensare che in casa siamo tre in casa, non oso immaginare quanto pagheranno nuclei familiari più numerosi”.
Una rappresentanza dei manifestanti ha chiesto di parlare con la dirigenza di Acquaenna, gestore del servizio idrico che, nella giornata di ieri, ha comunicato il nuovo piano di razionamento ai 7 Comuni interessati dalla stretta. Enna, Gagliano, Troina, Nicosia, Sperlinga, Calascibetta e Sperlinga.
Al termine dell’incontro la società ha rilasciato una dichiarazione. “Questa mattina il Presidente della Società Acquaenna, unitamente ai responsabili tecnici, ha incontrato – si legge nella nota – una delegazione di cittadini spontaneamente riunitisi davanti la sede della medesima Società a seguito dell’ufficializzazione della nuova turnazione idrica che ha interessato la città di Enna. Ai cittadini sono state fornite tutte le informazioni e le ragioni tecniche che stanno alla base delle scelte adottate dal gestore e che sono legate alla recente ulteriore riduzione del prelievo idrico dalla Diga Ancipa a causa del permanere del periodo di siccità che ha investito la Sicilia”