Enna-Provincia

Acqua, non ancora attivo il nuovo razionamento, sindaci dal prefetto

Non è ancora operativo il nuovo razionamento idrico annunciato nei giorni scorsi da Siciliacque che sarebbe dovuto partire nella giornata di ieri. I sindaci dell’Ennese, riuniti nell’Ati idrico, presieduto dal primo cittadino di Piazza Armerina, Nino Cammarata, spingono perché si proceda con l’attuale piano, peraltro già molto duro considerato che, in media, l’approvvigionamento avviene ogni 4 giorni

Vertice dal prefetto

Nel pomeriggio, ci sarà l’incontro tra i capi delle amministrazioni dei Comuni ed il prefetto di Enna che sarà sensibilizzato sui disagi della popolazione ma il vero obiettivo è di convincere la Cabina di regia per l’emergenza idrica e dell’Autorità di Bacino della Regione siciliana ad attuare il nuovo razionamento a partire dalla fine del mese di settembre.

“Ad Enna ed altri 6 Comuni acqua ogni 7 giorni”

Il nuovo piano è davvero drammatico, come svelato ieri dal presidente di AcquaEnna, Franz Bruno, in una intervista rilasciata al Tg3 Sicilia, per cui in almeno sei Comuni, tra cui Enna, l’acqua sarà fornita ogni sette giorni.

Un’eternità che rischia soprattutto di infliggere un colpo mortale ad alcune attività commerciali, soprattutto quelle legate alla ristorazione, comprendenti anche bar e pizzerie, per non parlare della filiera turistica, che necessitano di acqua in modo costante.

Le richieste dei sindaci

“Noi avevamo chiesto che la riduzione non avvenisse – ha detto Cammarata – e di aspettare quantomeno sino al 30 settembre, giorno in cui verosimilmente i nostri pozzi saranno pronti e questo ci consentirà di far sì che la provincia di Enna non dipenda più dalla diga Ancipa, quanto meno nella fase emergenziale”.

I nuovi pozzi

La richiesta dei sindaci dell’Ennese è legata ai lavori per i nuovi pozzi che sono stati trovati, tra cui a Piazza Armerina, ma nella disponibilità di un privato, ad Agira ed a Nissoria. Altri sindaci, come Alfio Giachino a Troina, sono impegnati nella ricerca di nuove fonti. Il tempo chiesto dai sindaci alla Cabina di regia servirebbe per consentire ai tecnici di fare entrare in funzione i pozzi e compensare così la stretta di Siciliacque.

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Redazione