Elezioni ad Enna, per legge si voterà nella primavera del 2026

E’ diventato un tormentone il tema della data in cui gli ennesi saranno chiamati alle urne per rinnovare Sindaco e Consiglio comunale. La voce che gira sempre con più insistenza vedrebbe prorogato di un ulteriore semestre il mandato degli attuali organi di governo, così da far slittare il voto da ottobre 2025 alla primavera del 2026.

La norma

Ma andiamo con ordine. L’art. 51 del Testo Unico degli Enti Locali fissa in cinque anni la durata del mandato del Sindaco (e quindi anche del Consiglio Comunale). L’art. 169 della l.r. n. 16/1963 stabilisce altresì che le elezioni degli organi di governo dei Comuni siciliani si svolgono in un unico turno annuale,
da tenersi nel periodo compreso tra il 15 aprile e il 30 giugno, se il mandato scade nel primo semestre dell’anno, ovvero nello stesso periodo dell’anno successivo se il mandato scade nel secondo semestre.

Il caso Enna

Ora, la fattispecie del Comune di Enna (che non è affatto un caso isolato) rientra nella seconda ipotesi, essendo il mandato del Sindaco in carica Di Pietro scaduto nel mese di ottobre 2020 a seguito di espressa previsione normativa derogatoria approvata dal Parlamento durante la pandemìa.

La proroga Covid

Tale contesto normativo, mentre è certamente bastevole per escludere ulteriori interventi legislativi a cura dell’ARS, non sembra presentare alcun profilo d’incostituzionalità poichè, semmai, tale vulnus doveva essere eccepito, a monte, allorquando il legislatore decise di prorogare il mandato elettivo di un
semestre e non certo adesso, a valle, in cui la durata del quinquennio è espressamente cadenzata dalla citata normativa regionale