Bloccato dalla burocrazia siciliana un gruppo di imprenditori ennesi chiamato a compiere degli interventi di restauro di siti culturali, religiosi e rurali con i fondi del Pnrr. Sono stati loro stessi a lanciare l’allarme sulla ormai tradizionale inefficienza della macchina amministrativa dell’isola che rischia di mandare in fumo gli investimenti visto che questo rallentamento potrebbe non fare rispettare la consegna dei lavori, prevista per il 31 dicembre del 2025.
“Al fine di rispettare i tempi previsti, le sottoscritte aziende, si sono dovuti impegnare – si legge nella lettera degli imprenditori – ad acquisire la disponibilità dei mezzi propri e potevano contare sulla possibilità di ottenere, dietro il rilascio di apposita fideiussione, il 30% di anticipazione sul contributo concesso”.
Dalle informazioni fornite dagli stessi imprenditori, “tra il mese di settembre e il mese di novembre del 2023 sono state ottenute le fideiussioni”, per cui sono state presentate le domande per l’anticipazione.
“A distanza di circa un anno, l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana non ha ancora provveduto ad erogare l’anticipazione dovuta per come era suo dovere e per come si era impegnato con il suo decreto dirigenziale” denunciano gli imprenditori ennesi.
Secondo la testimonianza degli imprenditori, del rallentamento della burocrazia non ci si meraviglia (e ci si indigna) più.
“Ma oggi il problema ha una valenza ancora più drammatica perché i beneficiari del programma d’investimento, sono se non al collasso, vicinissimi a tale traguardo. Quindi non siamo alle “solite” ma ad un di “più” delle solite mancanze che stanno rendendo difficile e ulteriormente complicata la vita delle piccole e medie imprese” è l’allarme lanciato dagli imprenditori che pretendono dalla Regione di assumersi delle responsabilità.
“Gli “atti d’obbligo” non possono – spiegano – valere solamente per le imprese che hanno accettato il beneficio finanziario a fronte di un preciso programma di investimento che si sono impegnati ad eseguire, ma anche l’Amministrazione è tanto quanto impegnata ai doveri che essa stessa si è posta e il rispetto dei tempi, se dovere è (com’è giusto che sia), è un diritto/dovere per entrambe le parti”.