Ci sono dei clamorosi retroscena dietro la fine del Consorzio autodromo di Pergusa, ormai in stato di liquidazione dopo la fumata nera sulla proroga di anno dello Statuto, affondata dal Consiglio comunale di Enna, il cui voto contrario è stato recepito dagli altri due soci dell’Ente, l’Aci ed il Libero consorzio, i quali, durante le due assemblee, quella del 31 luglio e del primo di agosto, non hanno espresso alcun voto, se non prendere atto dell’impossibilità di mantenere in vita l’Ente di Pergusa.
Una vicenda su cui, però, sono al lavoro i legali del sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, che sente puzza di bruciato, da qui la decisione di studiare ogni singolo passaggio di quelle concitate ore, che hanno portato allo scioglimento del Consorzio.
Uno dei nodi più importanti è rappresentato dalla presenza, o meglio dall’assenza del sindaco di Enna, in occasione dell’assemblea dei soci dell’Autodromo del 31 luglio scorso, che è stata messa in rilievo dal presidente dell’Aci, Alessandro Battaglia, il quale, in una nota, poi contestata da 2 consiglieri della stessa Aci, ha scaricato delle responsabilità su Dipietro, che avrebbe potuto “scongiurare la liquidazione del Consorzio”.
Secondo quanto appreso da autorevoli fonti, il sindaco Dipietro avrebbe reso noto ai soci la sua assenza attraverso una Pec, allegando la deliberazione del Consiglio comunale di Enna che, nei giorni precedenti, aveva bocciato la proposta di proroga di anno, su cui Aci e Libero consorzio erano convenuti.
Una scelta precisa quella di Dipietro e sarebbe questa la chiave di lettura: se il sindaco avesse partecipato all’Assemblea sarebbe stato costretto a votare contro la proroga di un anno, non perché non credeva nella proposta visto che ne era il proponente, quanto per un preciso mandato del Consiglio comunale, organo sovrano eletto dagli ennesi. Insomma, Dipietro sarebbe stato con le mani legate, la sua presenza avrebbe affondato l’Ente autodromo con il suo voto contrario.
E così, strategicamente, stando a queste indiscrezioni raccolte da ViviEnna, avrebbe confidato nel voto favorevole dei 2 soci, nella considerazione che la proroga sarebbe potuta passare a maggioranza. Questo avrebbe consentito al sindaco di prendere del tempo e magari tornare in Consiglio comunale per “convincere” l’aula a rivedere la sua decisione, nell’ottica di un piano di revisione dell’intera area di Pergusa.
Nel verbale dell’Assemblea dei soci, di cui ViviEnna è entrata in possesso, emerge una dichiarazione del presidente dell’Aci, Alessandro Battaglia, che, di fatto, chiude tutte le questioni: “Sono autorizzato dal Consiglio direttivo a stipulare modifiche statutarie e proroghe come stabilito nella riunione dell’assemblea consortile del 22/07/ 2024, esclusivamente alla presenza dei 3 soci costituenti il Consorzio”.
Una ricostruzione contestata dai due consiglieri dell’Aci: “I consiglieri Gagliano e Nobile prendono le distanze dall’interpretazione del presidente Battaglia, perché “quanto dichiarato dal presidente riguardo alla possibilità di procedere esclusivamente con la presenza dei due soci è una forzatura che non rispetta il voto unanime del direttivo” si legge nella nota di domenica.
La scelta del commissario del Libero consorzio, Carmela Madonia, è stato consequenziale, come si evince nel verbale di quella stessa seduta: “La dottoressa Madonia prende atto delle superiori comunicazioni e constata l’assoluta impossibilità a procedere alla votazione della proposta” di proroga di anno dell’Ente autodromo.
L’Assemblea del 31 luglio ha alcuni stop and go, usando un’espressione cara all’automobilismo: viene sospesa alle 18,15 per “un maggiore approfondimento della materia” poi alle 20 riprendono i lavori nel corso dei quali ai presenti “sembra ineludibile la liquidazione ope legis per effetto della scadenza del termine di durata” salvo poi decidere di convocare una seconda assemblea per l’1 agosto, avente l’ordine del giorno “Determinazioni urgenti e consequenziali alla scadenza del termine del Consorzio”.
Ed è su questo altro aspetto che, stando alle stesse indiscrezioni raccolte da ViviEnna, risiederebbero le stranezze paventate dal sindaco. E’ possibile convocare un’assemblea prima che siano trascorse 24 ore dalla precedente, seppur con carattere di urgenza?