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Autodromo, Battaglia, “serviva unanimità” e attacca i 2 consiglieri Aci

“La proroga del Consorzio non è stata effettuata in quanto si trattava di una modifica statutaria di tipo sostanziale che, secondo la normativa vigente, richiedeva l’unanimità degli associati”. Lo afferma, in una nota Alessandro Battaglia, presidente dell’Aci, in merito alla vicenda legata allo scioglimento del Consorzio autodromo di Pergusa.

Contestualmente, Battaglia replica alle dichiarazioni di due consiglieri dell’ Aci, Nobile e Gagliano, autori di un documento in cui prendono le distanze dal presidente che, in riferimento alla vicenda del Consorzio, ha sottolineato di essere stato autorizzato dal Consiglio direttivo dell’Aci a stipulare proroghe o modifiche esclusivamente alla presenza dei 3 soci. Per Nobile e Gagliano si tratterebbe di una forzatura.

Le ragioni di Battaglia

Il presidente dell’Aci articola le sue argomentazioni sul Consorzio tirando in ballo i due consiglieri.

“A causa dell’assenza – dice Battaglia – del Comune, come comunicato, dal Notaio incaricato,  tramite Pec inviata a tutti i soci , è venuta meno la condizione necessaria per procedere, portando all’annullamento dell’appuntamento in assemblea per il rogito. Inoltre, è importante sottolineare che il Consiglio Direttivo dell’ACI, con delibera n. 17 del 30 luglio 2024 , ha deciso all’unanimità – e quindi con il voto favorevole anche dei due consiglieri dissidenti – di prorogare lo statuto per un anno alla presenza degli altri due soci. Questa decisione, presa in modo unanime, dimostra la volontà del Consiglio di procedere in modo unitario e conforme agli interessi dell’Ente”.

Le difficoltà economiche

Il presidente dell’Aci pone un’altra questione, legata alle coperture finanziarie, che, a suo avviso, sarebbero mancate, in caso di proroga dell’ente, per via della fuoriuscita del Comune dal Consorzio

“È altresì necessario considerare che, anche se fosse stato possibile – dice Battaglia – procedere alla proroga in assenza del Comune, la quota associativa sarebbe stata ripartita tra i soci restanti, comportando una mancanza di copertura finanziaria adeguata per sostenere le attività del Consorzio. Alla luce di queste considerazioni, le dichiarazioni dei due consiglieri appaiono non solo infondate, ma anche potenzialmente dannose, mirate esclusivamente a creare divisioni all’interno dell’Ente a ledere l’immagine di ACI – Per tali ragioni, mi riservo di valutare l’attivazione di una procedura di garanzia e di consultare il legale per l’eventuale accertamento di danni derivanti da tali affermazioni”

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