Con la diga Ancipa sempre più a corto di acqua, la strategia decisa in ambito regionale, è di procedere con un massiccio razionamento idrico in tutti i Comuni dell’Ennese. In media l’acqua arriva ogni 3/giorni ma questo piano, secondo quanto sostenuto dal Movimento per la difesa dei territori, presieduto da Fabio Bruno, presenta molti limiti, a cominciare dalla circostanza, secondo lo stesso Mdt, che i consumi non si sono abbassati, anzi.
Nel documento, inviato all’Autorità di bacino, all’Ati, a Siciliacque e ad AcquaEnna, sono indicati dei dati a supporto di questa tesi.
“I prospetti mensili – si legge nel documento – del volume degli invasi siciliani sembrano indicare che le misure ad oggi intraprese non stiano contenendo i consumi. Mentre nel mese di giugno dagli invasi siciliani in totale sono stati prelevati 11,73 Mmc di acqua, nel mese di luglio questo valore è più che raddoppiato a 23,61 Mmc. Prendiamo ad esempio l’invaso Ancipa, che ci è più familiare, perché fornisce quasi tutti i Comuni delle province di Enna e Caltanissetta: come noto l’invaso ha una capacità totale massima di 30,40 Mmc e una superfice di 139 ha, questi sono i consumi mensili da voi riportati per gli per gli ultimi 3 mesi (in cui di fatto non ha piovuto):
Maggio: 0,95 Mmc
Giugno: 1,16 Mmc (+18% rispetto al mese precedente)
Luglio: 1,55 Mmc (+25% rispetto al mese precedente)
“Come si vede, a dispetto della riduzione mensile di erogazione, c’è stato un chiaro incremento del consumo, mese dopo mese” spiegano dal Mdt.
Il Mdt ha analizzato la variabile dell’evaporazione che ha una sua incidenza, “ma per giustificare con la sola evaporazione l’incremento di consumo dell’Ancipa a luglio, si dovrebbe addirittura ipotizzare una temperatura media diurna di 35°C”.
E così, il Mdt ritiene che, non tornando i conti, occorre fare delle ipotesi: “Gli utenti dell’acquedotto si sono organizzati con ulteriori serbatoi d’accumulo e quindi il consumo totale è invariato, se non aumentato. Ci sono troppe perdite nelle condotte e il clima caldo e il terreno arido le amplificano ancora di più. L’acqua dell’invaso viene utilizzata per nuovi scopi o dirottata su altre aree I dati e le misurazioni sono affetti da errori di stima”.
Il Movimento per la difesa dei territori pone delle soluzioni. “Dragare e ripulire gli invasi, ormai ai loro minimi storici, per incrementarne la capacità; revisionare e ripulire i canali afferenti in modo che arrivi più acqua agli invasi; Implementare, ove possibile, metodologie per ridurre l’evaporazione estiva degli invasi (dalla copertura di parte della superfice con piante galleggianti, all’utilizzo di film chimici sottili sicuri per l’ambiente, alla riduzione della temperatura superficiale mediante areazione, all’aumento dell’umidità superficiale e la schermatura dal vento, utilizzando apposita vegetazione); riparare le perdite della condotta già identificate/segnalate; verificare quantitativamente le portate delle singole condotte per individuare eventuali perdite nascoste nei vari bracci”
In conclusione, il Mdt, al fine di avere maggiori certezze su quanto sta accadendo nella gestione dell’emergenza idrica, ha presentato una richiesta di accesso agli atti a tutti gli enti legati alla questione.