Viva preoccupazione a Valguarnera perla grave emergenza idrica che disporrà a partire da stamani l’erogazione del prezioso liquido ogni 4 giorni. Dall’alternanza ogni due giorni, AcquaEnna ha disposto nel giro di qualche settimana la turnazione ogni quattro che non sono pochi.
Di certo la provincia di Enna è forse quella che sta vivendo la maggiore crisi, considerato che è alimentata prevalentemente dalla diga Ancipa e per quanto annunciato dal gestore del servizio c’è parecchio fermento considerato che se un giorno di assenza era gestibile, 4 giorni diventano un problema molto serio. Il rischio è poi che tale emergenza potrebbe procrastinarsi nel tempo e diventare ingestibile, visto che l’invaso Ancipa è ormai al collasso. Una risposta nel breve per lenire la crisi potrebbe venire in provincia dallo sfruttamento di questi famosi 13 pozzi gemelli, qualora riuscissero a produrre acqua a sufficienza, che non sopperirebbero tuttavia all’acqua erogata dalla diga Ancipa.
A puntare il dito a Valguarnera sull’amministrazione comunale è la Dc locale per non avere ancora attivato i C.O.C. (i cosiddetti centri operativi comunali) e per non aver fatto alcuna ricerca su qualcuno dei
famosi 12 pozzi che alimentavano Valguarnera sino agli inizi degli anni 2000, prima che entrasse nel circuito Ancipa. Il C.O.C. risulta essere di importanza unica per la gestione di eventuali disagi estremi e
sovraintende anche ad interventi di primo soccorso e di assistenza alla popolazione.
“Già da qualche giorno- è scritto nella nota DC- era nell’aria che la situazione si sarebbe aggravata sempre più, tant’è che il dipartimento regionale di protezione civile in data 29 luglio ha emanato una ulteriore ordinanza per dare indicazioni ai sindaci sulla gestione dell’emergenza idrica. L’ordinanza- viene sottolineato- oltre a dettare le linee guida sulla situazione di emergenza, sollecitava gli stessi al reperimento di risorse idriche con eventuali pozzi da attivare nel proprio territorio. La stessa nota ordinava ai sindaci di attivare immediatamente il C.O.C. atteso che a livello locale il sindaco è autorità di protezione civile e titolare di poteri di ordinanza.”
Pertanto la sezione della DC, vista l’attuale emergenza e appreso dell’ulteriore restrizione di erogazione idrica che passa dall’alternanza giornaliera a ogni 4 giorni, chiede sin da oggi di convocare il C.O.C. che il sindaco era già tenuto ad attivare subito dopo l’ordinanza e chiede inoltre al sindaco di attivare qualsiasi procedura per l’arrivo di autobotti e far arrivare il prezioso liquido dove ci sono maggiori difficoltà e dare quindi precedenza alle categorie e cittadini più in pericolo di restare senza acqua.
“C’è da mettere- affermano- in sicurezza bambini, anziani, disabili, ammalati e attività commerciali in cui l’acqua risulti essere di vitale importanza. Auspichiamo infine, che si monitori la situazione in ogni istante della giornata nella speranza che non sfoci in una grave crisi” La DC chiede di essere informata sulla grave situazione tramite il loro consigliere Filippa Greco.