A19, riapertura svincolo, Cgil, “slittamento degli annunci”

«Viadotto Euno dell’autostrada A19 e riapertura programmata e parziale prevista e annunciata inizialmente per il 2 agosto, in seguito alle dichiarazioni del sindaco di Enna, Maurizio DiPietro, e della deputata Eliana Longi, crediamo sia doverosa qualche precisazione».

Così Salvo Carnevale, segretario generale della Fillea Cgil di Enna, che spiega: «L’emergenza caldo, nei mesi estivi, risulta essere un fenomeno così regolare nella sua straordinaria drammaticità, che quando fu chiuso definitivamente lo svincolo andava tenuto in considerazione questa variabile, magari programmando eventuali modifiche organizzative come gli orari di lavoro».

Carnevale continua: «A differenza di altre esperienze, il Comune di Enna non ha emesso alcuna ordinanza restrittiva. Poi è arrivata quella su base regionale, grazie soprattutto alla Fillea Cgil, il 17 luglio e non poteva incidere in maniera così forte su lavori che – secondo la tabella di marcia annunciata – si stavano avviando alla conclusione. Ma quel che è veramente grave – e forse dettato dal fatto che la condizione dei lavoratori non è realmente osservata come si pensi o si vuol far credere – nelle dichiarazioni apprese, è la descrizione di cose che non corrispondono alla realtà».

I fatti parlano chiaro: «Si prenda a esempio la giornata di ieri (31 luglio) – aggiunge il segretario generale della Fillea Cgil di Enna – nella città di Enna l’ordinanza regionale non risultava attiva poiché il bollettino Worklimate (quello ufficialmente preso a riferimento dall’ordinanza regionale) annunciava “rischio moderato” (e questo vale anche per la giornata dell’1 agosto). In teoria, pertanto, era possibile lavorare oltre le 12:30. La realtà, però, si è palesata in maniera completamente diversa. Alle ore 14 ci siamo fermati dinanzi all’imbocco del viadotto Euno e, con temperatura di 36,8 gradi, i lavoratori erano costretti a lavorare quando la normativa prevede che, al superamento dei 35 gradi, bisognerebbe stoppare le attività o trovare delle misure in grado di mitigare il rischio calore. Nel caso di lavori sotto il sole e in strada le uniche misure in grado di ridurre i pericoli per gli operai sono: fermare i lavori o modificare gli orari di lavoro. In quel cantiere non accade nulla di tutto ciò. Segnaleremo, nella giornata odierna, pertanto, la vicenda agli organi ispettivi sperando che si tratti di un fatto increscioso e isolato legato probabilmente al guasto momentaneo della rete internet in tutti i telefoni della zona e che questo non ha permesso ai preposti aziendali e alla committenza di consultare i bollettini regionali della protezione civile – chiude ironicamente il segretario generale della Fillea Cgil di Enna, Salvo Carnevale – Non riteniamo un gran servizio alla comunità ennese – che attende il ritorno parziale a qualcosa che assomigli a una parvenza di normale mobilità da mesi – addebitare a importantissime leggi e ordinanze che servono a salvaguardare la salute dei lavoratori, lo slittamento degli annunci, soprattutto quando queste non vengono rispettate. I ritardi, evidentemente, sono da ricercare altrove».