Droga e telefonini in carcere, 13 misure cautelari

Sono 13le misure cautelari eseguite dalla Questura, dalla Polizia penitenziaria di Enna e Palermo, nell’ambito di una operazione per un traffico di droga e di telefonini nel carcere Bodenza di Enna. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Enna e dal Gip presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta. “I soggetti destinatari delle misure cautelari sono indagati per aver introdotto nella Casa Circondariale “Luigi Bodenza” di Enna sostanze stupefacenti e telefoni cellulari” spiegano dalla Questura di Enna.

8 sono in carcere

A 8 indagati (tra cui un soggetto minorenne all’epoca dei fatti) è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere, 2 indagati sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari e 2 alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, mentre all’unico indagato ancora minorenne è stata applicata la misura del collocamento in idonea comunità.

Blitz con 100 agenti

All’operazione hanno preso parte 100 agenti, coordinati dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e dal Nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria. Nel complesso, sono stati impegnati il personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Enna, del Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria di Palermo e della Polizia Penitenziaria Reparto di Enna, con la collaborazione del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica di Enna, delle Squadre Mobili di Catania, Siracusa e Catanzaro, del personale dei Reparti Prevenzione Crimine di Palermo e Catania e del Nucleo Investigativo Regionale di Catanzaro e di Firenze.

La droga in carcere con un drone

Nell’ultimo anno si sono verificati diversi controlli nel carcere Bodenza di Enna dove c’era contezza da parte delle forze dell’ordine di questo traffico di droga e telefonini introdotti dall’esterno. In un caso, come emerso nell’indagine dell’ottobre del 2023, gli agenti della Polizia penitenziaria scoprirono che la droga sarebbe entrata nel penitenziario grazie all’uso di un drone: due persone vennero arrestate, una in carcere, l’altra ai domiciliari mentre una terza riuscì, in quell’occasione, a farla franca.