Da poco più di un mese Carmelo Nicotra è il direttore del parco archeologico di Morgantina e della Villa romana del Casale di Piazza Armerina.
Tanti i temi caldi sul suo tavolo, dalla valorizzazione della Villa del Casale, peraltro al centro di polemiche sulla sua condizione, alla penuria di personale che porterà ad una parziale chiusura del museo Varisano. Il direttore del Parco ha accettato di sottoporsi ad un’intervista per parlare di tutte le questioni calde.
Va innanzitutto detto che Enna non rientra nella perimetrazione del Parco, così come Troina, per cui cercheremo di allargare il più possibile l’area storico culturale di questa provincia allo scopo di attirare un maggior numero di visitatori. Quando sono stato alla direzione del Parco di Kamarina ho lavorato in questa direzione, promuovendo l’interconnessione tra i siti del Parco e gli attori istituzionali del territorio
Ho avuto modo di parlare con il responsabile dell’associazione, ritengo che siano state date notizie allarmistiche, capaci solo di creare un danno al territorio.
Al giornalista, sono state fornite delle foto, peraltro quello era il periodo in cui non ricoprivo la carica di direttore del Parco, ma alla fine sul peristilio c’era solo un accumulo di umidità. La situazione non era così disastrosa. Da rivedere invece è la gestione della Villa del Casale.
Abbiamo una biglietteria risalente agli anni 60. Non è possibile, ad esempio, la prenotazione on line, quello che va fatto è modernizzare tutto. Ho un progetto in testa, al punto che ho sentito tre aziende: vanno realizzate delle biglietterie automatiche, non è possibile intasare l’ingresso della Villa con 100 persone in attesa del biglietto. Dobbiamo snellire le file e raddoppiare i visitatori.
Ho parlato con gli addetti alla comunicazione dell’assessore e mi è stato riferito che si è trattato di un errore. Per quanto ci riguarda i report sulle visite nei siti afferenti al Parco sono stati inviati alla Regione nel rispetto dei tempi. Siamo noi che dobbiamo valorizzare la Villa.
La Villa del Casale deve trainare gli altri siti: per ogni 100 persone che la visitano solo uno si reca al museo di Aidone o di Enna. Non è possibile, c’è qualcosa che non funziona. E poi, serve uscire fuori dai territori regionali ma rispetto ad altri siti, che possono far girare le loro opere d’arte in tutto il modo, noi di certo non possiamo smontare i mosaici. Possiamo, invece, creare delle immagini, da qui l’idea di una mostra itinerante in tutto il mondo. Inoltre, l’obiettivo è di mettere in rete tutte le ville romane di Sicilia e tra le proposte c’è quella di creare un biglietto unico per le ville.
La proiezione di quest’anno sarà tra i 350 ai 400 mila visitatori. Ma dobbiamo avere una prospettiva decisamente migliore: l’obiettivo è di arrivare ad un milione. In questo modo, davvero riusciremmo a creare economia, attorno alla Villa Casale si creerebbe un indotto molto importante.
Guardi, ho parlato con il deputato regionale, Fabio Venezia, che ha compreso subito quanto si trattasse di una questione irrilevante. Il problema non è avere un agronomo o un architetto, è necessario avere persone che abbiano una visione, una progettualità con finalità culturali ed economiche. Mi sono occupato per 30 anni di valorizzazione del territorio, per cui è quello che so fare. Ho trovato nel territorio ennese un clima molto polemico e orientato più a distruggere che a costruire. Io voglio cambiare questa tendenza, voglio coinvolgere gli attori istituzionali, il mondo delle associazioni nonché le imprese private per costruire insieme una nuova visione di sviluppo del territorio
Raddoppieremo le ricerche archeologiche, per cui ci saranno nuovi scavi ma accanto a questo è fondamentale promuovere i nostri tesori, per questo è importante che il territorio si muova unito in questa direzione mentre le polemiche servono solo a danneggiarlo.
In merito al trasferimento del personale amministrativo devo precisare che da quando è stato costituito il Parco tanto la gestione amministrativo quanto quella del personale per ovvi motivi gestionali vengono svolti esclusivamente nella sede istituzionale del Parco in Piazza Armerina, inoltre a breve 2 unità andranno in pensione e altre 2 unità attualmente sono in aspettativa; pertanto sono stato obbligato a richiamare in sede il personale amministrativo del Varisano
Devo premettere che anche per tutto il personale addetto alla custodia vale quanto detto per gli amministrativi: sono incardinati nel Parco cioè la loro sede di lavoro è il Parco pertanto vengono utilizzati e fatti ruotare nei vari siti in una logica di efficienza del servizio. In questo periodo per diversi motivi abbiamo carenza di personale di custodia e siamo costretti a fare delle scelte anche dolorose di parziale chiusura di alcuni siti tra cui anche il Varisano