Nicosia

Medico aggredito, “i fatti sono diversi” per i legali del dipendente pubblico

“Quanto realmente accaduto non coincide affatto con quanto narrato dal medico fiscale”. Lo affermano gli avvocati Giovanni Cannata e Giambattista Lo Pinzino, difensori del dipendente pubblico indicato come l’aggressore di un medico dell’Inps che si era recato nell’abitazione dell’impiegato, a Nicosia, per una visita fiscale.

Secondo i legali i fatti non sono andati così come esposti nei giorni scorsi dall’Ordine dei medici di Enna, per cui la dottoressa sarebbe rimasta vittima di violenze da parte del dipendente in quanto non avrebbe gradito quel controllo.

I legali, “processo mediatico”

“Alla luce degli articoli di stampa, dei passaggi televisivi sulle reti nazionali e della conseguente
divulgazione nei social, ci appare doveroso porre termine al “pubblico ludibrio” che di fatto ha innescato la celebrazione di un processo mediatico già in odor di condanna” sostengono i difensori del dipendente pubblico che contestano al medico aggredito, una donna, alcuni comportamenti.

“Abbiamo notizia – aggiungono i legali – che il medico, a seguito dei fatti, si è recato al pronto soccorso del nosocomio di Nicosia, riferendo di un’aggressione subita ed invocando il soccorso dei colleghi sanitari, notoriamente oberati di lavoro, occupando un prezioso lettino d’ospedale e beneficiando di esami, valutazioni specialistiche e poi con ogni probabilità di giorni di malattia o infortunio a carico della collettività”.

“Abbiamo prove schiaccianti”

Nella loro analisi, i difensori riferiscono di avere “prove schiaccianti ed inconfutabili sui fatti realmente accaduti e nei prossimi giorni depositeremo querela nei confronti dei – reali – responsabili mettendo tutto il materiale a disposizione delle forze dell’ordine e della magistratura”.

Secondo gli avvocati, la “vicenda, ormai sotto i riflettori del clamore mediatico, già di per sé molto grave ma che sicuramente assumerà profili ancora di maggiore gravità nel momento in cui verrà alla luce che i soggetti realmente danneggiati ed aggrediti, come anche gli autori dei reati, risulteranno altri”.

La risposta all’Ordine dei medici

In merito alla posizione assunta dall’Ordine dei medici, i legali del dipendente pubblico auspicano che “nel momento in cui i fatti saranno smentiti, il medesimo ordine professionale assuma pubblicamente il doveroso contegno a tutela dell’immagine di coloro che da questa vicenda hanno realmente subito un danno, adottando tutti i provvedimenti del caso”.

Published by
redazione-vivienna