Visita fiscale non gradita, medico aggredito da dipendente pubblico
Nicosia - 22/07/2024
La visita fiscale del medico, che avrebbe dovuto accertare se stesse davvero male essendosi preso la malattia, non l’avrebbe affatto gradita. E così il dipendente pubblico ha aggredito la dottoressa, in servizio all’Inps, che si era recata a Nicosia per effettuare un accertamento sulle condizioni di salute di S.C ma la visita si è poi trasformata in un vero incubo.
Dipendente pubblico denunciato
L’uomo è stato denunciato per lesioni personali e violenza privata a pubblico ufficiale. Come ha riferito la dottoressa ai carabinieri dopo essere entrata nell’abitazione del paziente quest’ultimo avrebbe manifestato atteggiamenti ostili nei confronti del medico fiscale, prima aggredita verbalmente, poi spinta contro un muro e successivamente le sarebbe stato impedito di uscire.
Medico in ospedale
Udite le urla, è arrivato il marito della dottoressa, che la stava attendendo in automobile. La dottoressa, originaria di Centuripe, si è recata in ospedale: è stata dimessa con diagnosi di trauma distorsivo al gomito sinistro, al rachide cervicale e lombare. L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri si costituirà parte civile nel processo penale.
La solidarietà dell’Ordine dei medici
Renato Mancuso, presidente dell’Ordine dei Medici di Enna ha dichiarato: “ A tutela della dignità professionale e umana di tutti i medici abbiamo già incaricato il nostro legale alla costituzione di parte civile dell’Ordine dei Medici di Enna. Insieme ai componenti del consiglio direttivo, esprimiamo massima solidarietà e vicinanza alla collega.”
Dottori nel mirino
“La categoria dei medici è chiaramente nel mirino, sempre più spesso vittima – dice Mancuso – di aggressioni fisiche e verbali sul luogo di lavoro e durante lo svolgimento della professione. Ci vuole un profondo cambiamento culturale – spiega – e soprattutto serve la certezza della pena. Nessun atto di violenza è giustificabile men che mai nei confronti dei sanitari che ogni giorno svolgono il loro lavoro a servizio della comunità. Non rimarremo a guardare: intanto ci costituiremo parte civile a fianco della collega e chiediamo a viva voce l’intervento di tutte le istituzioni e forze politiche affinché venga affrontato una volta per tutte questo modus operandi ai danni della categoria”.