Il futuro dell’Autodromo, meno risorse pubbliche e più privati

Formalmente saranno tre gli Enti pubblici che dovranno decidere le sorti del Consorzio Autodromo di Pergusa la cui permanenza in vita è legata all’eventuale proroga del rispettivo statuto. E tuttavia, se si considera che l’ACI è da diversi anni diventato solamente un socio simbolico e che l’ex Provincia regionale di Enna è un Ente che non esprime più alcun indirizzo politico, l’unico socio che potrà assumere
una decisione è il Comune di Enna.

I soldi della Regione

Eppure l’Ente che non risulta socio del Consorzio ma da anni ha la responsabilità del mantenimento finanziario dello stesso è la Regione, che annualmente eroga un importante contributo e che ha anche provveduto alla stabilizzazione del personale precario. Sarebbe un grave errore decidere le sorti del Consorzio senza coinvolgere la Regione.

I nodi della gestione

I citati partners dovranno decidere cosa fare sulla base di due dati che nel tempo si sono cristallizzati. Il primo è quello della sostenibilità finanziaria del Consorzio, capace di ricevere negli ultimi 10 anni 7.500.000 euro di risorse pubbliche a fronte di ricadute inconsistenti. Il secondo è quello della coabitazione con la più sfortunata Riserva naturale speciale di Pergusa che di tali finanziamenti non ha ricevuto nulla e il prosciugamento del lago altro non è che il simbolo di tale infausta scelta della
politica ennese.

L’importanza dei privati

Pensare ad un’ennesima proroga in assenza di un progetto innovativo e finanziariamente sostenibile non solo è politicamente scorretto ma sintomatico di un modo vecchio e dannoso di concepire le politiche pubbliche. Troppi anni sonotrascorsi infruttuosamente ed i tentativi di rilancio sono andati puntualmente a vuoto nonostante gli sforzi profusi dall’ultima governance. E’ arrivato il momento di spostare l’asse progettuale ed indirizzarlo verso la conca pergusina, integrando le attività sportive con quelle ambientali e naturalistiche di un luogo che potrebbe ritornare ad essere incantevole come un tempo. Rispetto a tale prospettiva, in cui la posta in gioco non è costituita da servizi pubblici essenziali di cui non si possa fare a meno, è illusorio continuare ad attingere alle sole risorse pubbliche. Occorre stimolare la partecipazione di partners privati di livello internazionale, capaci di investire con idee innovative e capitali freschi.