Diventa terreno di scontro politico locale l’autonomia differenziata, tanta voluta dal Governo nazionale. A lanciare un affondo contro la parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, Eliana Longi, ed il sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, è il presidente del Consiglio comunale di Enna, Paolo Gargaglione, decisamente contrario alla riforma.
“L’onorevole Longi, aderente ad un partito che da sempre ha difeso l’unità del Paese, dovrebbe semplicemente spiegarci quali effetti produrrà la succitata legge nelle Regioni a statuto speciale come la nostra, sulla vita dei nostri concittadini ed infine se aumenterà il divario tra nord e sud” argomenta il presidente del Consiglio comunale di Enna.
E poi l’attacco al sindaco, accusato di non avere preso posizione per non mettere in imbarazzo i suoi alleati, in primis Fratelli d’Italia.
“Mi sorprende nonostante la ferma condanna dell’Anci Sicilia, il silenzio assordante del nostro sindaco, forse perché impegnato in queste ore nel disperato tentativo di recuperare qualche suo ex alleato, e si guarda, altresì, bene di irritare FDI, partito con cui ha stretto un forte sodalizio”.
Gargaglione plaude all’iniziativa del Comitato nato per raccogliere le firme necessarie per il referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata. Ieri ad Enna, è stato allestito un banchetto davanti all’ingresso dell’ospedale Umberto I di Enna.
“Di contro va, invece, fatto un plauso al Comitato referendario – dice Gargaglione – che a partire dal 20 luglio ha lanciato la campagna di raccolta firme per il referendum abrogativo. Mi sembra del tutto evidente che l’autonomia differenziata, che concede maggiori poteri alle Regioni, non è altro che un termine criptato di secessione voluta negli anni 1990 dall’ideatore della Lega Gianfranco Miglio e dal “senatur” Umberto Bossi, con la differenza sostanziale che in quegli anni la Lega, era un partito a vocazione regionalistica e faceva gli esclusivi interessi del nord, mentre oggi la Lega di Salvini, pur dichiarandosi un partito nazionale, con tanto di classe dirigente in tutte le regioni del sud, nei fatti continua in maniera subdola a coltivare e portare avanti il progetto originario dei suoi padri fondatori”.
Secondo il presidente del Consiglio comunale di Enna, l’Autonomia differenziata si tradurrà “nella mancata istituzione del fondo di perequazione, un validissimo motivo che dovrebbe fare insorgere, a prescindere della casacca che si indossa, presidenti di Regione, assemblee e consigli regionali, sindaci ed amministratori locali soprattutto del sud Italia”.