No all’autonomia differenziata, raccolta firme all’Umberto I

S’è costituito ieri il Comitato promotore ennese per il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata. Del Comitato territoriale fanno parte Cgil, Uil, Acli, Anpi, Arci, FdS, Generazione Futura, Legambiente, Mondoperaio, Movimento 5 Stelle, Pd, Psi, Auser, Federconsumatori, GD, Koinè, Uisp, Unione Popolare.

Raccolta firma davanti all’ospedale di Enna

Il Comitato, per la giornata di domani, a partire dalle 10, allestirà davanti all’ospedale Umberto I di Enna un banchetto per raccogliere le firme necessarie per la richiesta del referendum. Una scelta simbolica, in quanto l’ospedale è “il luogo- simbolo del diritto alla Salute minacciato dalla controriforma Calderoli. Che chiamarla riforma proprio non si può”.

L’appello alla città

“Lanciamo un appello agli ennesi – affermano i promotori del referendum abrogativo – perché condividano con noi questa sfida democratica agli autori di un provvedimento che nega alla radice i principi fondanti di un’Italia unita, libera e giusta. Su questa provincia incombe il pericolo maggiore, perché saranno scippate altre risorse a un territorio che già oggi soffre tra declino e spopolamento, ma non si rassegna”.

I sei motivi per abolire l’Autonomia differenziata

“Sei, almeno sei, i motivi – spiegano dal Comitato – per sottoscrivere la proposta di referendum. Proteggere la Scuola e il diritto all’Istruzione una, uguale e indivisibile esattamente come la nostra Repubblica. Tutelare la Sanità pubblica e universale. Garantire Livelli essenziali delle Prestazioni, i cosiddetti Lep, che siano effettivi e uniformi su tutto il territorio nazionale. Difendere i contratti collettivi nazionali di lavoro. Assicurare competitività all’Italia nel mondo. Salvaguardare un robusto sistema di perequazione a salvaguardia delle aree più svantaggiate del Paese. Siamo certi che Enna aderirà convintamente, massicciamente, come fece lo scorso anno in occasione della grande manifestazione regionale di Caltanissetta e della petizione per chiedere al presidente Renato Schifani il ritiro della propria adesione al progetto Calderoli. Oggi chiediamo una firma, domani un sì all’abrogazione di una legge-scandalo che vuole cambiare volto all’Italia. In peggio”.

Il segretario della Cgil Sicilia a Enna

“E’ fondamentale che cresca la consapevolezza dei danni che l’autonomia differenziata produrrà alla nostra regione. E che cresca un movimento di massa per chiedere l’abrogazione di questa legge,
soprattutto qui in Sicilia e nel Mezzogiorno. E’ qui infatti che il progetto produrrà maggiori danni ”.

Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, alla vigilia dell’avvio della campagna per
il referendum promosso da un ampio schieramento che comprende sindacati, partiti e associazioni. Mannino domani a partire dalle 10 sarà davanti all’ospedale Umberto I di Enna, dove ci sarà uno dei banchetti allestiti dal comitato referendario territoriale. “E’ una firma per il futuro della nostra regione- dice Mannino- che non può consentirsi gli inevitabili arretramenti che la misura produrrà su sanità, scuola,
infrastrutture e servizi essenziali. Saremo davanti ad alcuni ospedali- aggiunge- per rimarcare questo. Già il diritto alla salute non è pienamente garantito in Sicilia, l’autonomia differenziata peggiorerà la
situazione. E questo vale anche per scuola e infrastrutture”. Mannino esprime l’auspicio che dalla Sicilia e dal Mezzogiorno venga un segnale forte e vigoroso per l’abrogazione della legge.