E’ stata inaugurata la sede della Fondazione Danilo Bonarrigo di viale Vittorio Veneto, n. 72, a Troina, negli stessi locali dove fino ad un paio di mesi c’era il Comando della Polizia Municipale, che è stato trasferito in via Graziano. L’edificio di viale Vittorio Veneto è di proprietà del comune che ha concesso i locali alla Fondazione Danilo Bonarrigo in comodato d’uso gratuito. All’inaugurazione sono intervenuti l’amministrazione comunale con il sindaco Alfio Giachino e gli assessori Silvana Romano, Pippo Macrì e Salvuccio Siciliano, i consiglieri comunali Alfio Linguanti, Luigi Sotera, Martina Amata e delegazioni di altre associazioni di volontario del soccorso come l’AVIS, Protezione Civile e Vigili del Fuoco. E’ stata una cerimonia sobria.
Dopo la scopertura dell’insegna della Fondazione accanto alla porta d’ingresso hanno parlato: padre Silvio Rotondo che ha impartito la benedizione, Arturo Caranna, presidente della Fondazione e Graziella Caniglia, la mamma del giovane Danilo Bonarrigo al quale è intitolata la Fondazione, morto all’età di 32 anni per un improvviso attacco al cuore dopo una partita di palla al volo con gli amici il 13 luglio 2003. Caniglia, che a stento tratteneva la comprensibile emozione, ha avuto parole di apprezzamento per tutte le amministrazioni comunali che dal 2003 si sono succedute alla guida del Comune per il sostegno dato alla Fondazione nelle attività di prevenzione della malattie cardiache.
Caranna ha ricordato queste attività: visite cardiologiche gratuite di massa, la realizzazione della pista attrezzata di atterraggio dell’elisoccorso nell’area artigianale Libero Grassi, il servizio pubblico accesso al defibrillatore, corsi gratuiti di addestramento all’uso del defibrillatore. Entrambi hanno consegnato al sindaco Giachino la targa in segno di gratitudine per il sostegno che il comune, nel corso di questi ultimi 23 anni, ha dato alla Fondazione Danilo Bonarrigo.
Giachino ha detto che il comune non farà venire meno il suo sostegno alle attività della Fondazione Danilo Bonarrigo, molto apprezzate dall’intera comunità. La Fondazione Danilo Bonarrigo è l’espressione di quello spirito associativo molto diffuso a Troina che conta 23 associazioni, non poche a fronte di una popolazione di 8500 abitanti. Ad animarla è quel tipo di spirito associativo di cui parlava Antonio Gramsci: il vaglio sottilissimo attraverso il quale passano gli egoismi particolari, per il raggiungimento dell’accordo dei soci su un piano comune; è un tentativo di superamento dell’individualismo, con il maggiore incremento della personalità, la quale riconosce se stessa in ciò che ha di comune con gli altri, che nelle accidentalità differenziatrici; è l’individuo che si arricchisce delle esperienze di tutti gli altri uomini, che vive i dolori e le speranze degli altri uomini.
Ed è lo stesso spirito che ha animato quei soci della Fondazione che, da giovani negli anni ’70, si impegnarono, in sinergia con l’amministrazione comunale di allora guidata da Vittorio Fiore, a realizzare tutte quelle iniziative, come la prevenzione delle malattie del gozzo, e dell’apparato genitale femminile, consultorio familiare e asilo nido, che anticipavano la riforma sanitaria. Le manifestazioni più significative di questo spirito associativo si ritrovano nell’esperienza ventennale della Fondazione Danilo Bonarrigo, che da un grave lutto familiare ha saputo trarre le energie necessarie e metterle a disposizione della comunità per evitare che possa capitare ad altri quello che è capitato al giovane Danilo.
Un’altra indicazione non trascurabile che si trae dall’esperienza della Fondazione è di natura politica nel senso vero e buono del termine: in vista del miglioramento della qualità della vita e del benessere di una comunità, è possibile la collaborazione delle associazioni di volontariato con le diverse amministrazioni che si alternano alla guida del Comune.
Silvano Privitera