Enna è assetata ma la condotta perde acqua

L’acqua, ad Enna così come in altre province siciliane, è come l’oro, in questo momento. Addirittura, l’amministrazione comunale del sindaco Dipietro, costretta a svuotare una piscina per dei lavori di ristrutturazione dell’impianto, ha donato 600 metri cubi di acqua alla Forestale che li impiegherà per spegnere gli incendi.

L’ultima perdita

Una prova di quanto la situazione sia drammatica nel territorio ennese che, però, vive un paradosso: benché in crisi idrica quelle poche scorte d’acqua che potrebbero servire vanno perse, a causa di un sistema di condotte colabrodo. L’ultimo caso è stato segnalato da un gruppo di dipendenti pubblici che, ogni giorno, per lavoro si reca ad Enna. Il problema si registra nel tratto di strada che collega Enna con Pietraperzia.

La testimonianza

“Abbiamo documentato due dei molteplici “scoppi” lungo la strada di collegamento Borgo Cascino/SS.191: la maggior parte delle perdite sono presenti nel tratto superato borgo Cascino in direzione verso la SS.191″ scrivono a ViviEnna i testimoni.

Il guasto alla condotta di Nissoria

Nei giorni scorsi, tanto per cambiare, si è registrato l’ennesimo guasto alla condotta: la perdita ha interessato una tubazione nel territorio di Nissoria e così Siciliacque per provvedere alla riparazione è stata costretta ad interrompere l’erogazione dell’acqua in ben 11 Comuni e nell’area industriale del Dittaino.

La ricerca di acqua con i nuovi pozzi

Con la diga Ancipa con poche riserve d’acqua, che ha portato al razionamento idrico in tutti i Comuni dell’Ennese, è iniziata la caccia ai pozzi per tamponare l’emergenza. Come annunciato nei giorni scorsi dal presidente dell’Ati idrico, Nino Cammarata, è stata avviata “la trivellazione e la messa in opera di sei pozzi “gemelli” – a meno di 5 metri di distanza da quelli già esistenti, a Enna, Piazza Armerina (2), Aidone, Assoro e Barrafranca, dopo che dalla Protezione Civile sono stati stanziati 800 mila euro. E altri otto già finanziati, per quasi un milione di euro, negli stessi territori e ad Agira”. Resta da capire quando entreranno in funzione, sotto questo punto di vista non c’è traccia, almeno pubblica, di un cronoprogramma, insomma la tempistica.