E’ stato un caldo abbraccio, come da tradizione, quello che ha riservato Enna alla sua patrona. “Viva Marì” si è sentito in ogni angolo della città, scandito dalla marea di fedeli che ieri si è riversata nelle strade per vedere da vicino il fercolo montato sulla Nave d’oro per sussurrarle qualcosa, una preghiera per un parente che sta male o per un amico in difficoltà.
Per i 124 portatori è stata la consueta “dolce” fatica, sorretti da una fede incrollabile e dall’incitamento della folla dei fedeli, quasi tutti con in mano un telefonino per riprendere qualche istante della processione, tra le più sentite, come partecipazione, in Sicilia, che, di fatto, è la capitale delle celebrazioni religiose.
“L’amore per Maria è incondizionato, non mi sarei mai perso questa festa” racconta un ennese che vive a Milano, arrivato il primo luglio nella sua città di origine per non perdersi la festa e condividere con la famiglia ed i vecchi amici la fede per la patrona.
Un fiume umano ha accompagnato tutte le tappe fino alla Chiesa di Montesalvo. Il finale è stato segnato dallo sparo dei fuochi di artificio che hanno entusiasmato i fedeli.