Qual è lo stato di salute dei 14 comuni dell’Area Interna di Troina che si costituiti in Unione di Comuni per
attuare la strategia territoriale per contrastare ed invertire la tendenza al declino demografico diminuzione ed invecchiamento della popolazione) articolata in iniziative per il potenziamento quantitativo e qualitativo dei servizi di cittadinanza (istruzione, salute e mobilità) e in progetti di sviluppo locale che valorizzino il patrimonio naturale e culturale puntando sulle filiere produttive locali?
Di salute cagionevole, si direbbe, dopo aver visto le 48 schede molto ben fatte del rapporto della ricerca condotta dal Laboratorio Permanente del Progetto Italiae. Eppure da qui bisogna partire, senza farsi prendere dallo sconforto. Il rapporto di ricerca è stato illustrato mercoledì dal prof. Giovanni Xilo e dai suoi collaboratori al Consiglio dell’Unione dei Comuni dell’Area Interna di Troina convocato a Sperlinga dal suo presidente Salvatore Buscemi.
Lo stato di fatto dell’Unione dei Comuni si riassume in quattro cifre: 14 comuni, 794 dipendenti, 81.283 abitanti, superficie 1355 kmq di superficie. I 794 dipendenti sono così distribuiti: 321 agli uffici amministrativi, 264 agli uffici tecnici, 117 agli uffici economico-finanziari e 92 alla polizia locale. Tra questi 794 dipendenti è molto elevata la presenza di profili a bassa specializzazione e scarsa e la presenza di profili di funzionario per compiti di responsabilità e coordinamento. C’è incoerenza fra numerosità di personale e disponibilità di risorse qualificate.
Nel corso degli ultimi anni, per effetto del blocco delle assunzioni, c’è stato un progressivo depauperamento di competenze. Tra i dipendenti attualmente in servizio c’è la consapevolezza di una forte carenza di formazione. Se non si interviene subito, si corre il rischio di un ulteriore indebolimento delle strutture. E’ altrettanto chiaro che ad essere deboli non sono solo le strutture comunali. E’ debole anche il contesto territoriale nel quale queste strutture operano. Non si è riflettuto abbastanza su
quest’aspetto. Le trasformazioni che hanno investito le società dei 14 comuni negli ultimi decenni ne hanno profondamento modificato la stratificazione sociale con la comparsa di un ampio ceto medio non legato al mondo produttivo, che n’è uscito fortemente ridimensionato. Individuare in questa nuova stratificazione i gruppi sociali sulle cui gambe far camminare la strategia di sviluppo territoriale dell’Area Interna di Troina, non è un compito facile.
Su quest’aspetto molto problematico il ruolo che può avere il Forum Aree Interne non è secondario. Non sarà una passeggiata. Altrettanto importante è il ruolo di sindaci, di tutti e 14 i sindaci e non solo di quei 5 che compongono la giunta dell’Unione dei Comuni. Devono saper maturare un visione che guarda al futuro dell’intera area all’interno della quale inserire ed armonizzare gli interessi dei rispettivi comuni. Intanto si inizi con un piccolo passo – tutti i lunghi cammini iniziano con un piccolo passo -, chiedendo al Dipartimento delle autonomie locale della Regione Siciliana il contributo, nella misura massima di 90 mila euro, per la gestione associata di funzioni. Le funzioni che, in prima battuta, l’Unione dei Comuni dell’Area interna di Troina gestirà in forma associata saranno due: Sportello unico per le attività produttive (Suap) e Centrale unica di committenza (Cuc). I Comuni con delibera di giunta devono trasferire al più presto queste funzioni all’Unione dei comuni al più presto perché la domanda di contributo al Dipartimento delle autonomia locale va fatta entro 30 giorni dalla pubblicazione del D.A. n. 203 del 14 giugno 2024 nella Gurs n. 28 del 21 giugno 2024, cioè entro il prossimo 21 luglio.
Silvano Privitera