Le telecamere di sorveglianza ci sono ma non funzionano a Gagliano. E così uno strumento che consentirebbe di identificare ladri, rapinatori e truffatori non è a disposizione delle forze dell’ordine.
Il motivo? Un tecnicismo come emerge in un documento firmato dal responsabile dell’Area amministrativa del Comune di Gagliano che, il 9 aprile scorso, ha disposto, “data la mancanza della scheda di valutazione d’impatto in riferimento ai settori per i quali risulta obbligatoria, l’oscuramento e quindi la sospensione di tutto il sistema di videocamere”.
Un provvedimento che ha scatenato numerose reazioni, specie dai banchi dell’opposizione con post sui social conditi da critiche. E pensare che, nelle settimane scorse, sono emersi, proprio a Gagliano così come in altri Comuni dell’Ennese, alcuni episodi di truffe ai danni degli anziani.
Il modus operandi è lo stesso, segno della presenza di una banda molto organizzata. Un’emergenza segnalata dalla stessa amministrazione comunale sulla sua pagina social. “Diversi concittadini – scrive l’amministrazione nella sua pagina – stanno ricevendo telefonate da parte di sedicenti ufficiali dei carabinieri che, oltre a chiedere numeri di telefono e dati personali, invitano il malcapitato a raggiungerli per comunicazioni importanti e urgenti”.
“C’è un problema di ordine burocratico – dice a ViviEnna il sindaco di Gagliano, Giuseppe Vincenzo Baldi – per la riattivazione. Stiamo lavorando al nuovo regolamento, alla verifica delle videocamere che funzionano ma allo stesso tempo siamo impegnati nella ricerca di nuovi dispositivi, più moderni ed al passo coi tempi, compatibilmente con le esigenze legate alla privacy. I tempi di una pubblica amministrazione sono decisamente diversi rispetto a quelli di un privato, in quanto ci sono delle prescrizioni di legge che vanno rispettate. Sono, comunque, fiducioso, ritengo che tra 15 giorni chiuderemo l’iter”.