Mala movida, Cardaci, “al Belvedere balli, canti e schiamazzi, ora basta”

Un vero anatema contro la movida selvaggia quello lanciato dai banchi del Consiglio comunale di Enna Dario Cardaci, nel corso dell’ultima seduta.

Interrogazione sulla mala movida

L’esponente dell’opposizione ha presentato un’interrogazione all’amministrazione per chiedere un intervento deciso in questa fetta della città dove si condensa il grosso dei locali frequentati dai giovani. E nel suo intervento ha riportato le denunce dei residenti, corredate da video, che spesso non riescono a dormire per via della musica alta e degli schiamazzi.

Cardaci, “prevaricazione è la regola”

“Ormai quello che accade al Belvedere è un fatto conclamato che è un insulto al vivere civile” ha detto Dario Cardaci nel suo intervento che si è arricchito di altri particolari. “Al Belvedere è venuto il momento di intervenire perché la prevaricazione è diventata una regola. A qualsiasi ora della notte i residenti sono disturbati da balli, canti, schiamazzi, per non parlare di altri episodi incivili” ha detto Cardaci, facendo riferimento ai comportamenti di alcuni componenti del popolo della movida che utilizzano le strade come fossero vespasiani.

“Superato ogni limite, non ci sono controlli”

Il consigliere dell’opposizione, nella sua arringa contro la mala movida, ha spiegato che serve tracciare una linea. “Tutti possono aggregarsi e divertirsi ma in modo sano, ci sono limiti oltre ai quali non si può andare. Non ci sono controlli, peraltro tempo fa proposi un sistema di videosorveglianza che fu poi istallato ma non funziona bene”.

L’assessore De Luca, “serve regolamento”

A rispondere per l’amministrazione è stato l’assessore alle Attività produttive, Nico De Luca, il quale ha sostanzialmente, risposto che è in elaborazione una bozza sul regolamento acustico mentre per i controlli, legati alla musica alta, la competenza è dell’Arpa, riservando, però, al Comune, la possibilità di dotarsi di queste strumentazioni.

Gioventù nazionale Enna, “no ad una città di soli vecchi”

Sulla vicenda, c’è stato l’intervento della Gioventù nazionale Enna che ha preso una posizione chiara, contestando, sostanzialmente, le condanne alla movida.

“L’unico modo per trascorrere qualche ora insieme ad Enna è proprio fare lo struscio al Belvedere e prendere qualcosa da bere, se togliamo anche questo Enna resterà una città di “vecchi” in cui i ragazzi hanno poco e niente da fare e sono invogliati ancor di più ad andare via. Quindi capiamo perfettamente che i residenti del centro vorrebbero più tranquillità e che i ragazzi debbano comportarsi in maniera più equilibrata e rispettosa, ma non potete togliere ai ragazzi l’unica cosa che è concessa ad Enna: ritrovarsi al Belvedere, trascorrere qualche ora all’aperto e ascoltare un po’ di musica che viene offerta dai locali del centro”.

Sì ai controlli ma non limitazioni

“Se questa è movida – si legge nella nota – non avete idea di quello che c’è nelle grandi città, ciò che Enna non offre e non potrà mai offrire, a maggior ragione se si ci scontra con questo tipo di mentalità in cui magari si vorrebbero i locali chiusi a mezzanotte e tutti a casa, praticamente una città “morta”. Che si invochino più controlli da parte della polizia municipale e delle forze dell’ordine, che ben venga, perché questo porterebbe maggiore serenità per gli stessi ragazzi e uno sprone a comportarsi meglio, ma che questo si debba tradurre nel limitare o addirittura vietare determinate cose, che sono poi banali oltre che semplici, non sarebbe altro che svilire la possibilità di ritrovarsi oltre ad ammazzare una città che già non è per niente a misura di ragazzi. Pertanto invitiamo i nostri concittadini ad essere meno rigidi, a capire che i tempi sono cambiati e soprattutto a rendersi conto che i ragazzi devono avere un momento di sfogo sia pur nella correttezza e responsabilità”