“Altro che mala movida, Enna sta morendo”, rivolta giovani sui social

L’iniziativa del consigliere comunale, Dario Cardaci, contro quella che lui chiama “mala movida” ha scatenato una dura reazione da parte dei giovani ennesi. Che, invece, rivendicano il diritto al divertimento in modo sano, e la possibilità di trascorrere delle ore di spensieratezza insieme, specie nel periodo estivo, considerato che il rigido inverno penalizza le occasioni di incontri.

Lo scontro generazionale

Insomma, appare come un vero e proprio scontro generazionale quello attorno al tempo libero. Una riflessione sul tema, ma più ampia e non solo confinata alla questione della movida, l’ha lasciata una giovane ennese, Miriam Colaleo, giornalista che ha scelto di rimanere nella sua città, rispetto a tanti altri che, invece, hanno deciso di rifarsi una vita da un’altra parte, perlopiù nel Nord Italia, attrattivo soprattutto per le occasioni di lavoro ma anche culturali.

La controanalisi

“Facciamo che il centro resti solo delle auto, finché ce ne saranno. Poi finirà – argomenta Mirian Colaleo – che non servirà neanche alle auto perché mancherà chi le guida e il centro sarà un posto in cui sarà stupefacente sentire una voce. Cos’è questa idea un po’ naïf di voler investire in questa città? Che tanto sarà il solito nuovo ristorante, il solito nuovo bar, il solito posto, il solito evento culturale, il solito concertino, il solito evento sportivo per cui diremo “io lo facevo meglio, se avessi mai deciso di farlo”.

“La città che muore”

Nella sua analisi, la giovane giornalista descrive Enna come “la città che muore” e che ” ogni giorno sceglie di morire continuando ostinatamente a non cambiare”.

“Una città in cui diventa un valore mantenere il traffico selvaggio, augurarsi serate estive silenziose per non disturbare il sonno dei giusti, aspettare che piano piano i pochi giovani rimasti (o appena rientrati) si arrendano e seguano i loro coetanei. Avete ragione voi, siamo stati stolti noi a restare” è l’amara conclusione.

Gli altri commenti

Non è questo l’unico commento attorno al tema, in tantissimi hanno fornito il proprio punto di vista. “A questo punto si dovrebbero organizzare per 100 volte in più, ogni sera, feste e musica ovunque, in tutti i quartieri…. A risposta del fatto che non vogliamo morire” dice una donna sui social. ” I polli siamo noi giovani che abbiamo puntato a rimanere e a credere nella nostra città”. “Enna è morta già da tempo va avanti solo per la solita politica di chi ha la conoscenza giusta in tutti i campi”.