Un attacco a tutto tondo quello mosso dal gruppo consiliare del Mpa-EV sulla vicenda dei lavori di riqualificazione al Castello di Lombardia.
Sotto l’aspetto politico, i consiglieri Francesco Comito, Giuseppina Firrantello, Naomi Fiammetta, Emilia Lo Giudice attaccano il Pd che, con il consigliere Marco Greco, aveva portato in aula una mozione per chiedere la realizzazione delle condizioni per riaprire alle visite la storica fortezza.
In realtà, nella mozione c’era anche la sollecitazione a rendere fruibile la pizzeria La Rupe, chiusa ad aprile per via degli interventi nell’area del Castello ma su questo punto il sindaco, nelle settimane scorse, aveva sostenuto di aver individuato una soluzione che consentisse ai proprietari del locale di avere una entrata ed una uscita per i propri clienti, al punto che il 26 giugno è prevista la riapertura.
La mozione è stata bocciata, avendo avuto solo 7 voti favorevoli e 12 contrari ma per il gruppo Mpa-Enna Viva questa azione politica “testimonia quanto sia lontana da parte loro la voglia di difendere le opere pubbliche cittadine e la riqualificazione dei siti culturali. I sostenitori della predetta hanno solo inseguito un becero populismo distante dalle reali politiche di cambiamento attuate sino ad adesso sul tema della riqualificazione del patrimonio monumentale, per il tramite di finanziamenti concreti percepiti, progettazioni ed atti deliberativi che ne testimoniano quanto si dichiara e si pratica sul campo”.
Il gruppo consiliare è tornato a fare pressing sulla Soprintendenza per accelerare i lavori, peraltro, nei giorni scorsi, su input dell’ente regionale è stato demolito il muro in cemento sorto nel corso dei lavori. Nella seduta del Consiglio di venerdì, Naomi Fiammetta ha attaccato il soprintendente, Angelo Di Franco.
“L’ azione di stimolo che perpetueremo – spiegano gli esponenti del gruppo Mpa-EV – sulla competente soprintendenza è l’unica attenzione concreta per riaprire il castello di Lombardia nel più breve tempo possibile. Sono partiti già tre cantieri, interni ed esterni all’ area, manca all’ appello proprio quello della competente Soprintendenza, visto che l’ultimo cantiere comunale che sarebbe il quarto è prossimo agli inizi”.
Nell’analisi dei consiglieri emerge la preoccupazione di ulteriori ritardi e senza troppi giri di parole individuano il bersaglio.
“Poniamo dunque alla classe politica cittadina una domanda: E se ad esempio – dicono – il cantiere sopraindicato quello per appunto della soprintendenza dovesse ancora ritardare, poi richiudiamo nuovamente aree del castello di Lombardia? Su questi ritardi e su modifiche progettuali tardive, ringraziamo i deputati del movimento per l’autonomia che hanno già di fatto presentato una interrogazione parlamentare per verificarne le motivazioni, che approfondiremo nelle prossime settimane, anche per dare maggiore slancio al completamento dei lavori in atto ed alla relativa fruizione del Castello a cittadini, turisti ed operatori del settore”