Il direttore del Parco agronomo diventa un caso nazionale

Le polemiche era affiorate nelle settimane scorse dopo la nomina da parte dell’assessore regionale ai Beni culturali del nuovo direttore del Parco archeologico di Morgantina e della Villa romana del Casale, Carmelo Nicotra.

L’agronomo a capo del Parco di Morgantina

Un dirigente dell’amministrazione dell’isola che nel suo curriculum è indicato come un agronomo, evidentemente ritenuto molto capace dalla Regione, considerato che il suo incarico precedente è stato alla direzione del Parco archeologico di Kamarina e Kava d’Ispica.

Un ingegnere a capo della Soprintendenza di Siracusa

Ma il dibattito sul reclutamento dei manager dei Beni culturali si è arricchito con una seconda nomina, quella di Antonio Lutri, a capo della Soprintendenza di Siracusa, prendendo il posto di Salvatore Martinez, un architetto, che ha lasciato l’incarico lo scorso primo giugno avendo raggiunto il pensionamento. Andando a scorrere la formazione del neo soprintendente si scopre che è un ingegnere ed in passato ha avuto dei compiti di rilievo a Siracusa.

Ha guidato la Motorizzazione civile

Ha guidato la Motorizzazione civile di Siracusa ed è stato Commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Siracusa, l’ente che è in dissesto, capace di mettere all’asta gioielli preziosissimi, come l’autodromo di Siracusa, al centro di una trattativa per trasformarlo in un complesso residenziale, e l’ex carcere borbonico, posto sotto sequestro negli anni scorsi dal Gip del Tribunale di Siracusa per le sue pessime condizioni. Un disastro finanziario non imputabile certamente a Lutri visto che il Libero consorzio, dal giorno della riforma Crocetta, naviga in acque tempestose.

Il Corriere della Sera sulle nomine

Le nomine dei dirigenti a capi di due enti culturali così importati non sono passate inosservate, al punto che, nell’edizione di ieri del Corriere della Sera, l’inviato Gian Antonio Stella, ha scritto un lungo articolo, sollevando più di una perplessità sulle scelte della Regione che non punta su profili strettamente connessi ai Beni culturali.