Autonomia differenziata, Colianni, “è sbagliata”, distanza con Longi

“L’autonomia per il Mpa è un valore, ma certamente non quella che spacca un paese in due, portando ad un nord sempre più ricco ed un sud sempre più povero”. Lo afferma l’ex vicesindaco di Enna Francesco Colianni, esponente di primo piano del Mpa, che, boccia, senza appello, la riforma portata avanti dalla Lega con il robusto sostegno delle altre forze di Governo, tra tutti Fratelli d’Italia.

Mobilitazione a Enna

Il leader ennese del Mpa annuncia delle azioni di protesta. “Abbiamo deciso di iniziare una fase di
mobilitazione che partirà da Enna con un incontro operativo di diversi amministratori locali per chiedere profonde correzioni ad una legge che non ci convince affatto”.

Le distanze con Longi

Una presa di posizione quella del Mpa e di Colianni in particolare diametralmente opposta a quella della deputata nazionale di FdI, Eliana Longi, tra i 10 parlamentari eletti in Sicilia che hanno votato l’Autonomia differenziata.

Mpa e FdI

Una frattura dentro il Centrodestra, visto che Mpa e FdI sono alleati nell’amministrazione dell’isola ma allo stesso tempo convergono sul governo della città ennese, seppur gli autonomisti, un paio di mesi fa, hanno deciso di uscire dalla giunta in polemica con il sindaco. Insieme hanno fatto fronte comune sul tema dei lavori per la riqualificazione del Castello di Lombardia ma sull’Autonomia differenziata la distanza è siderale.

Colianni, “è una secessione”

“La riforma del 2001, ad opera del centrosinistra, rappresentò – dice Colianni – un vero e proprio fallimento con un accavallamento di competenze tra Stato e regioni che risultò fortemente nocivo per l’amministrazione della cosa pubblica. Oggi senza i Lep (livelli essenziali di prestazione) assisteremo ad una vera e propria secessione da parte di quella classe politica del nord del paese che non guarda di buon occhio il sud e che teorizza di abbandonarlo al suo destino”.

L’Autonomia differenziata

In 11 articoli, la nuova norma definisce le procedure legislative e amministrative per l’applicazione di quanto previsto dalla Carta, regolando le procedure per intese tra Stato e quelle Regioni che decideranno di chiedere una autonomia differenziata in 23 materie. Prima di presentare la richiesta, ogni singola Regione dovrà acquisire pareri di Comuni, Province ed enti regionali del suo territorio.

Le materie per cui è possibile questa richiesta sono: salute, istruzione, sport, ambiente, energia, trasporti, cultura e commercio con l’estero. Per 14 di queste materie vanno definiti i Lep, Livelli Essenziali di Prestazione. Lo Stato e la Regione richiedente l’autonomia differenziata avranno tempo 5 mesi dalla richiesta della Regione per arrivare a un accordo. Le intese potranno durare fino a 10 anni e poi essere rinnovate, e potranno anche essere interrotte prima della scadenza da Stato o Regione con preavviso di almeno 12 mesi.