Lavori al Castello, demolito il muro in cemento

Sono stati avviati gli interventi per la demolizione del muro in cemento armato realizzato nelle settimane scorse nell’ambito dell’opera di riqualificazione del Castello di Lombardia.

La ruspa per la demolizione

La ruspa, come emerge nel video di Pierelisa Rizzo, è entrata in azione nel primo pomeriggio, provvedendo all’abbattimento della costruzione, come indicato dalla Soprintendenza di Enna, che, dopo aver manifestato delle perplessità sull’edificazione del muro in calcestruzzo, ha disposto la sua distruzione.

Le denunce

Tra i primi a denunciare la presenza del muro è stata l’associazione Sicilia antica che ha anche segnalato altri interventi, tra cui la costruzione di una torre che avrebbe dovuto essere collegata ad un cortile da trasformare in un teatro all’aperto. “La creazione di muri che impattano – si legge nella nota di Sicilia antica – con il prospetto del monumento (che è un tutt’uno con il basamento di roccia sul quale sorge), l’immissione di migliaia di metri cubi di calcestruzzo e infine la rifinitura, con tanto di marmo bianco di Custonaci, oltre a rappresentare una pesante intromissione di materiali estranei alla natura dei luoghi, cambierà l’aspetto di tutta l’area, compromettendola per sempre”.

Il progetto e gli interventi contestati

Poco dopo quella denuncia, è intervenuta la Soprintendenza, con il suo massimo responsabile, Angelo Di Franco, che, in una intervista a ViviEnna, aveva mostrato molte perplessità su alcuni lavori, probabilmente non perfettamente in linea con il progetto. Eppure, sia il direttore dei lavori sia il Rup, poco dopo l’uscita di Di Franco, avevano detto di essere in possesso di ogni parere, compreso della Soprintendenza.

Lo scontro politico

La vicenda, naturalmente, ha creato uno scontro politico. Da una parte l’opposizione, con il Pd in testa, che ha sollevato critiche sui lavori, chiamando in causa il Comune ed a cascata l’amministrazione Dipietro, dall’altra le forze politiche più vicine al sindaco come FdI e Mpa che, a loro volta, hanno accusato il Partito democratico di strumentalizzazione politica, in vista delle elezioni del prossimo anno.