Castello, Sicilia antica, “ok a Soprintendenza su blocco lavori”

“La Soprintendenza di Enna ha bloccato, giustamente, nella fase iniziale la costruzione della torre-ascensore, impedendo cosi un’opera che avrebbe stravolto il paesaggio millenario fra la Rocca di Cerere e il castello”. Lo afferma, in una nota, l’associazione Sicilia antica, che sui lavori di riqualificazione del Castello di Lombardia si è espressa in modo negativo, contestando l’uso del calcestruzzo che rischia di compromettere l’intera area della fortezza.

No al calcestruzzo

“La creazione di muri che impattano – si legge nella nota di Sicilia antica – con il prospetto del monumento (che è un tutt’uno con il basamento di roccia sul quale sorge), l’immissione di migliaia di metri cubi di calcestruzzo e infine la rifinitura, con tanto di marmo bianco di Custonaci, oltre a rappresentare una pesante intromissione di materiali estranei alla natura dei luoghi, cambierà l’aspetto di tutta l’area, compromettendola per sempre”.

Riaprire il dibattito

L’associazione ritiene che occorra compiere un passo indietro e ripensare il progetto. “Sarebbe opportuno riteniamo, dunque, al momento, riaprire un dibattito – spiegano dall’associazione – con professionisti e accademici di livello, che hanno le alte qualifiche e le competenze scientifiche, per poter parlare delle problematiche che investono questo bene di estrema importanza culturale”.

L’area del Castello blindata

Sicilia antica storce il naso sull’inaccessibilità dell’area del Castello di Lombardia che impedirebbe di controllare quanto sta accadendo. “Non c’è possibilità – si legge nella nota – di visionare i lavori, da parte dei cittadini, per via della chiusura totale di tutta l’area, ivi compresa l’impossibilità di accesso alla Rocca di Cerere. D’altra parte, quando ancora era possibile accedere alla Rocca nel corso delle nostre passeggiate ci siamo accorti di alcune stranezze delle quali alcune preoccupanti. Ci riferiamo all’area di discarica che era stata organizzata proprio sotto la Rocca di Cerere, che in un primo momento era stata definita “tamponamento del vecchio parcheggio” e che, a seguito della denuncia sui social da parte della nostra Associazione, il tamponamento si è trasformato in “abbancamento ”, e i rifiuti sono stati prontamente fatti sparire, prima che il cantiere diventasse off limits alla cittadinanza”